Sport

Vialli & Mancio in azzurro I gemelli di nuovo insieme per portare in gol l'Italia

A Gianluca offerto il ruolo di capo delegazione accanto al Ct ex compagno in Samp e nazionale

di Marcello Di Dio

Roma Il progetto di Gabriele Gravina è ambizioso e suggestivo: riunire la coppia storica del calcio italiano in Nazionale. Uno, Roberto Mancini, è già il ct da otto mesi e mezzo; l'altro, Gianluca Vialli, ha ricevuto dalla Figc (ieri l'incontro in via Allegri) l'offerta di fare il capo delegazione degli azzurri. I gemelli del gol della Sampdoria di patron Mantovani - tra rovesciate e colpi di tacco che portarono il club blucerchiato ai vertici del calcio con un irripetibile scudetto, una Coppa delle Coppe vinta e una finale di Coppa dei Campioni - potrebbero dunque ritrovarsi a braccetto a lavorare per la Federazione. Al momento è un'idea, ma lo stesso Gravina ha annunciato l'intenzione di coinvolgere ex campioni in ruoli attivi in Figc. E Vialli è fra questi.

Roberto e Gianluca, così diversi, eppure così affini. La loro collaborazione al di fuori dal campo di gioco è un'ipotesi romantica che fa riavvolgere il nastro dei ricordi. E può far riannodare, dopo anni, un filo quasi spezzato dal tempo. Vialli ha vestito la maglia azzurra in 59 partite, segnando 16 gol con il picco delle semifinali di Euro 1988, quando l'Italia allenata da Azeglio Vicini fu fermata dall'Unione Sovietica. Condizionato da un infortunio ai Mondiali del '90, l'ex attaccante di Cremona ha disputato la sua ultima partita in azzurro nel dicembre 1992 - 15 mesi prima del «gemello» in blucerchiato - segnando una rete a Malta, avversario nelle qualificazioni iridate dell'epoca. Sarà lui stesso, tre anni dopo mentre indossa la maglia della Juventus e sta per vincere la Coppa dei Campioni, a rinunciare a eventuali ulteriori convocazioni.

Calciatore, allenatore in Inghilterra, dove ha guidato Chelsea e Watford, attivo nel campo del sociale - la sua associazione raccoglie fondi contro la Sla -, ma anche apprezzato commentatore tv (Sky non gli ha però rinnovato il contratto), Gianluca Vialli negli ultimi tempi ha fatto parlare di sé dal punto di vista umano. La scoperta del male, la lotta contro il tumore e un libro per raccontare la sua esperienza. «È una cosa che se viene, va sfruttata per diventare persone migliori», ha detto l'ex attaccante in una recente intervista. E il suo amico Mancini ha detto in proposito: «Gli sono sempre stato vicino, non abbiamo mai smesso di sentirci. Ma della malattia non abbiamo parlato. C'è una cosa che non gli ho mai detto: per me Luca è sempre stato un esempio, da quando ci conosciamo, per l'impegno e la serietà con cui faceva le cose. Per questo la malattia è stata ancora più difficile da accettare. Si era ammalato un fratello. Ma è una roccia e ancora una volta ha dimostrato la sua forza».

Adesso le porte della Nazionale potrebbero riaprirsi per una nuova avventura in un ruolo già rivestito in passato anche dal grande Gigi Riva. E se accettasse l'offerta, Vialli sarebbe anche l'ambasciatore dei volontari di Euro 2020. Gravina ha già nominato Demetrio Albertini alla guida del settore tecnico per rilanciare la scuola di Coverciano. A fine febbraio via libera al Club Italia, che sarà strutturato come una vera società di calcio che avrà un presidente (lo stesso Gravina) e una sua autonomia finanziaria. E verrà creata una struttura chiamata «Leggende azzurre». Non saranno di sicuro delle figurine, ma ex grandi campioni che avranno un ruolo attivo: si andrà a pescare dai vincitori dei Mondiali del 1982 e del 2006, i più giovani scenderanno in campo per partite di beneficenza, altri saranno gli «ambasciatori» (fra questi forse Rivera) del calcio italiano nel mondo. Tra i nomi che circolano in questi giorni quelli di Rossi, Zoff, Tardelli e Gentile.

Per ora il progetto è ricomporre la coppia Mancini-Vialli in azzurro.

Obiettivo Euro 2020, ancora insieme come in quella cavalcata di 31 anni fa in terra tedesca.

Commenti