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Il vice Mihaijlovic: «Quel gestaccio qualifica Icardi»Wanda resta a casa. I due «rivali» si fanno i dispetti

Mauro, Wanda e Maxi. Lui (che era l'altro), lei e l'altro (che fu lui). Il più classico dei triangoli si gioca su due fronti: umano e sportivo. Calcio di inizio tra la Sampdoria di Maxi Lopez e l'Inter di Mauro Icardi. Quando Mauro arriva davanti a Maxi, quest'ultimo non gli stringe la mano e non lo degna di uno sguardo. Geloso? No, infuriato. Premessa: nel dizionario della novella coppia la parola "discrezione" non esiste. Tutti i dettagli, ma proprio tutti, della loro relazione sono sbandierati al mondo tramite social network. Ma di mezzo ci sono tre figli, frutto dell'amore tra la coppia fu e in settimana Maxi sbotta: «Facciano quel che vogliono, ma basta foto dei bambini». E Icardi che fa? Pubblica foto a raffica in cui abbraccia, bacia e coccola i figli del rivale. E allora, Maxi ritrae la mano tra le ovazioni del pubblico di Genova. Ma se dal lato umano la vittoria di Lopez è schiacciante, il dio del calcio ha altro in mente. L'Inter domina, Icardi segna due gol, ma esulta provocando la gradinata della Samp beccandosi fischi, insulti e il cazziatone dell'allenatore della Samp Sakic: «Il suo gesto dimostra la persona che è. Ha mancato di rispetto a questa società e ai suoi tifosi». Ma anche Mazzarri, il suo tecnico, lo critica: «Doveva evitarlo». Intanto Maxi non incide e sbaglia un rigore che avrebbe dovuto calciare un altro. Cornuto e mazziato. E Wanda? Niente stadio. Ha visto la partita da casa con immancabile selfie pubblicato su twitter. Finita? Magari. Dal campo si torna ai social: il triangolo 2.

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