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Vidic influenzato... dal Manchester. Mancini spera

Niente trasferta per il serbo. Via a gennaio. E con i soldi risparmiati più qualche cessione...

Niente Azerbaijan per Nemanja Vidic. Il difensore serbo era in lista poi è stato colpito da una sindrome influenzale, la squadra è partita per Baku, lui è rimasto a letto. Non è felicissimo l'ex ManU, è arrivato a Milano per educare ma con la difesa a tre si è trovato un po' spiazzato, poi quando è passata a quattro è andato fuori moda. Adesso si parla di un suo ritorno a Manchester, quel furbastro di Luis van Gaal ha detto che lo riaccoglierebbe volentieri perché ha una difesa disastrata e lui gliela aggiusterebbe. Non ci crede nessuno. Ma è inevitabile che Nemanja stia pensando a qualche alternativa, da quando c'è Mancini non ha mai messo piede in campo, avrebbe potuto farlo oggi con mezza Primavera convocata ma ci si è messa di mezzo l'influenza. Insomma poi si è messo anche a piovere. Il serbo probabilmente merita la proroga, ma ora la questione non è tanto tecnica quanto economica, risparmiare mezzo stipendio di Vidic vorrebbe dire mettere via circa tre milioni che da queste parti son soldi. La Uefa ha fatto sapere che non esistono alternative: per fare mercato c'è una sola pista, vendere. Dato per certo che nella finestra invernale ne arriva uno buono su cento, il vero colpo potrebbe essere quello di restare fermi, mantenere le posizioni, e non è una strategia del tutto strampalata. Che manchino a Mancini gli uomini giusti al posto giusto è sotto gli occhi, ma se per arrivarci occorre lasciare Icardi o Kovacic, che ha rinnovato fino al 2019, allora tutto il clan nerazzurro entra in analisi a breve, e i risparmi se ne andranno in sedute individuali, meglio collettive. Diego Simeone ha fatto sapere che Cerci non va via in prestito, ci vogliono cash freschi e abbondanti, circa 10 mln. L'Inter non li ha ma pare che a qualcuno sia venuta la brillante idea di scambiarlo con Icardi, valore 25 mln, quindi con finalmente 10 mln in cassa per dare a Mancini quello che Mancini ha chiesto. Cerci ha 28 anni, Lavezzi 29. Icardi ne ha 21, Kovacic 20.

E poi cosa ha chiesto Mancini? Di rinforzargli le fasce e indebolirgli il centro? «Problemi in attacco? No - ha risposto nella conferenza di Baku -. Il nostro è un attacco forte». Il tecnico azero Qurban Qurbanov ha detto che avrebbe preferito incontrare i titolari: «Perché loro li conosco tutti».

È l'ultima giornata di Europa League, fra le nostre rischia solo il Torino, stiamo cercando di ripartire dal basso.

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