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«Violenza stadi? Segnali negativi in questa stagione»

Roma «La violenza negli stadi? Quest'anno l'inizio del campionato sta dando segnali negativi, il trend sembra invertito rispetto agli anni precedenti». Lo ha detto il capo della Polizia Alessandro Pansa durante il convegno «Gioco di squadra, un cantiere aperto per un calcio migliore» tenutosi nella Scuola Superiore di Polizia. Se lo scorso anno gli incidenti furono registrati in 39 gare, ad oggi siamo già a 49 partite macchiate da scontri. Aumentati i feriti tra le forze dell'ordine (64 contro 43), tra i civili (56 contro 37) e tra gli steward (15 contro 7), 84 gli arrestati (uno in più rispetto al 2012-2013) e 593 i denunciati (321 l'anno prima). «Sappiamo che dal 2006/07 è iniziato un nuovo percorso di approccio pubblico negli stadi e abbiamo avuto un miglioramento enorme. I dati di quest'anno ci devono spingere a portare al massimo livello l'individuazione delle scelte da affrontare». «C'è una recrudescenza e una grande attenzione su questo fenomeno - dice il presidente della Figc Abete - che peraltro sta avvenendo in tutta Europa».
Gli stadi sono spesso zone franche dove le frange più estreme del tifo esportano anche pericolose ideologie politiche. Gli ultras «censiti» in Italia sono 41mila, divisi in 388 gruppi. Un quinto del totale (circa 8.500 supporters) fa parte di una sessantina di gruppi «politicizzati» (45 di estrema destra, 15 di estrema sinistra e altri «misti»). Importante sarà il lavoro della task force per la sicurezza delle manifestazioni sportive, istituita dal ministero dell'Interno.

Tra gli obiettivi principali la semplificazione della vendita dei tagliandi di accesso, con riforma della tessera del tifoso; la segmentazione dei settori; lo sviluppo di rapporti strutturati con i tifosi.

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