Sport

A Viva Tech con Citroën E si viaggia sulla «nuvola»

Esposto a Parigi il concept «19_19»: una capsula fluttuante su 4 ruote. Non inquina e va da solo

Roberta Pasero

Parigi Prove generali del futuro a Viva Tech, il Salone parigino delle innovazioni tecnologiche, tra 13mila start up e intelligenze artificiali. Poteva mancare l'automotive? No. A cominciare dagli esercizi stilistici di Citroën e dalle prove tecniche di mobilità autonoma di Renault. «A place to C» per Citroën che per i 100 anni si regala due concept, Ami One, veicolo urbano elettrico a guida autonoma senza patente, e in anteprima mondiale una visionaria 19_19 Concept, elettrica e a guida autonoma (livello 5). «È una nuvola trasparente, una capsula d'ispirazione aeronautica, sospesa su ruote di 30 pollici, fluttuante come un tappeto volante», sogna Pierre Leclercq, direttore dello stile di Citroën.

Fantascienza? Con il design mai dire mai. «Nel 2050 il 68% di noi abiterá in città. Tutti ci chiederanno di più. Dovremo essere più produttivi e sostenibili. Saremo stanchi e vorremo evadere dalla città», sostiene Arnaud Belloni, direttore comunicazione e marketing. Dove? Mare anche subito. Però con un'elettrica si rischia di non contemplare l'aller retour delle maree, ma la presa elettrica dell'autogrill. «19_19 ha 800 chilometri di autonomia. Parigi-Biarritz senza ricaricare le batterie. Jamais», assicura Richard Meyer, projects & future product manager.

E allora inforchiamo gli occhiali Seetroën, che simulano l'orizzonte, anticinetosici, non si sa mai. Via il volante, via la pedaliera, si attiva il maggiordomo predittivo Saytroën, si sceglie la propria identità sonora per entrare in una bolla di musica o silenzi. Ed eccoci a Biarritz pied dans l'eau. Stanchi? No. Ma non è che tutto il resto è noia? Senza guidare, senza frisson?

Ci penseremo nel 2050, ora lasciamoci sedurre da questo mondo pop che travolge anche il presidente Emmanuel Macron. Arriva e mette in freezing Viva Tech, però per qualche ora lontan dagli occhi al laser della premiere dame e lontan dal cuore i gilet gialli, finalmente sorride. Non alla leggenda degli scacchi Kasparov, qui testimonial dell'antivirus Avast, e nemmeno a Usain Bolt, campione olimpico a bordo del suo quadriciclo elettrico B-Nano. Macron stringe la mano e parla a un robot.

A farci scendere dalla nuvola creativa ci pensa Linda Jackson. Double come gli Chevron, grande dame ceo di Citroën e lady di ferro per nascita: Uk. «Entro il 2025 - afferma - tutti i modelli avranno una versione ibrida o elettrica, il via dal 2020 con C5 Aircross ibrida plug in. Perché? Per la pressione della Ue che vuole abbattere le emissioni di CO2: il gruppo non vuole pagare penali».

Domani è un altro giorno anche per Renault che a Viva Tech punta il grandangolo su city green & smart. «Vogliamo disegnare i contorni di una mobilità futura semplice da vivere e alla portata di tutti», spiega l'ad Thierry Bolloré. Ecco allora gli Ez-Flex, city van elettrici per delivery nell'ultimo miglio, testati prossimamente nel traffico da La Poste.

Ma anche gli Ez-Pod, mini concept robot su telaio Twizy per la micromobilità urbana, in ambienti pedonali anche chiusi o Follow me. E poi c'è il Progetto Paris Saclay Autonomous Lab, il servizio di mobilità autonoma nel campus di un polo tecnologico d'eccellenza.

Tre prototipi Renault Zoe Cab, l'elettrica più tech con lamboo doors, sono pronti a itinerari con fermate on demand su app.

«Lavoriamo a nuove pagine della mobilità, pensando al rapporto della new generation con l'auto, non più da possedere, ma da utilizzare, facendo zapping tra brand e brand», spiega il direttore del prodotto di Citroën che si chiama Xavier Peugeot. Ma dopo 20 anni a occuparsi del brand di famiglia che effetto fa rappresentare Citroën? Riflette: «È come cambiare partner. Peugeot é classica, sofisticata, rassicurante. Citroën é solare, imprevedibile, ma si interessa di chi guida come ti conoscesse da sempre».

Dunque? Non può andare contro il nome di famiglia, ma fa capire che per le auto è come per l'amore: cambiare per cambiare sempre meglio scegliere chi ti colora la vita.

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