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Vonn, l'ex antipatica ha ritrovato la... Lucy

A Cortina Lindsey ha dominato il Super G, ma la gloria non basta. "Io sola ogni volta che torno in albergo... Così ho preso una cagnolina"

Vonn, l'ex antipatica ha ritrovato la... Lucy

Cortina d'Ampezzo - Lindsey Vonn vince, rivince, stravince, batte record (dopo il superG di ieri è la numero 1 sulla pista di Cortina, con 11 trionfi), sorride abilmente davanti alle telecamere, si prende i complimenti da tutti ma poi confida: «È deprimente tornare in albergo e non avere qualcuno che ti aspetta, mi sento sola...». Così sola da provare il bisogno di comprarsi una cagnolina, chiamata Lucy, pronta a scodinzolare quando la vede tornare e a farle compagnia nelle pause fra allenamenti, gare e impegni vari. Possibile? Possibile che una delle campionesse più celebrate dello sport mondiale, la sciatrice più vincente della storia, chiacchieratissima anche per le sue storie d'amore tutt'altro che normali, possibile che nell'intimità una così si senta triste? È questo il destino dei numeri 1, dei cannibali che vivono il 99% della loro vita in funzione dei risultati, essere isolati dal resto del mondo? Quello dello sci, peraltro, è davvero piccolo. Ci sono forti rivalità, sì, ma nel circuito esistono anche amicizie vere. Lindsey Vonn però non ha amiche. Tanti anni fa, quando ancora si chiamava Lindsey Kildow e vinceva poco, la sua base europea era a Garmisch Partenkirchen a casa Riesch, la famiglia della campionessa tedesca l'aveva adottata e lei con Maria andava a fare le vacanze, condivideva gioie e dolori. Quando però si è trattato di condividere e soprattutto dividere vittorie e medaglie importanti, il rapporto si è un po' raffreddato, fino alla rottura finale per accuse reciproche di slealtà, nel momento in cui si sono ritrovate a giocarsi la coppa del mondo generale. Erano nel frattempo entrati nelle loro vite due uomini importanti che sarebbero diventati i loro mariti, quello di Lindsey si chiamava Thomas, era un ex sciatore tedesco e oltre al cognome le cambiò vita e carriera. In meglio. Negli anni in cui girava e viveva in simbiosi con lui, Lindsey non faceva nulla per alimentare i rapporti con le altre, spesso faticava anche a salutare, Thomas le bastava. Anche con lui però la bella storia è finita, malamente, così come era finita quella con il padre, che non aveva gradito il matrimonio. Poi è arrivato, e andato, Tiger Woods, forse anche qualcun altro, Lindsey si è infortunata e ha lottato per tornare, è tornata, ha riallacciato i rapporti con il padre, ha ricominciato a vincere e provato a rendersi simpatica alle sue avversarie. Se prima durante la ricognizione della pista la si vedeva sola, concentrata e silenziosa, ora quando studia il tracciato di gara Lindsey si avvicina alle compagne di squadra più giovani per elargire i suoi pareri e i suoi consigli sulle linee migliori da scegliere. Poi va in partenza, scia, vince, esulta, ride, risponde in inglese e tedesco al traguardo e in conferenza, e infine, forse stravolta o forse no, rientra in camera sua, finalmente.

Finalmente? E no, ecco il problema, per lei non è una gioia ritrovarsi sola e tranquilla dopo tanto stress, tante richieste e tanti impegni. Lucy, pensaci tu!

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