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Vuelta 4° tappa: per Degenkolb sprint di potenza su Reynes e Matthews

Il tornado Degenkolb si abbatte su Cordoba: sprint imperiale del tedesco che vince la tappa quasi per distacco davanti a Reynes e a Matthews, che incrementa con gli abbuoni il vantaggio in classifica. Caruso, Conti e Aru gli Italiani fra i primi dieci

Temperature roventi in questo fine Agosto andaluso: al via della quarta tappa il termometro fa segnare 41 gradi. Il sole cocente non scoraggia però quattro corridori, che tentano subito di andare in fuga e ottengono il via libera da parte del gruppo guidato dalla Orica, squadra della nuova maglia roja. In testa alla gara troviamo così Aramendia (Caja Rural), Turgot (AG2R), Joeaar (Cofidis) e Engoulvent (Europcar), con un vantaggio che in poco più di venti chilometri arriva a lambire i 4 minuti. Alcuni dei corridori italiani al via, fra i quali Tiralongo e Aru, corrono con una fascia nera al braccio per ricordare Alfredo Martini, ex ct azzurro per 22 anni e grande saggio del ciclismo italiano.

La Orica tiene ampiamente sotto controllo la situazione, mantenendo un'andatura spedita che permette al gruppo di contenere il ritardo dagli attaccanti entro i 2 minuti e mezzo. La squadra australiana non si nasconde e punta a replicare il successo di ieri con Michael Matthews. Allo sprint intermedio di Posadas, Turgot regola Joeaar e Engoulvent. Ai piedi del primo Gpm, l'Alto de San Jeronimo, il gruppo ha ridotto ad appena 30'' il distacco dai battistrada, rimasti nel frattempo in tre poiché Turgot ha perso contatto. A scandire il ritmo in testa al plotone ci sono gli uomini Sky di Chris Froome, intenzionato a non lasciare nulla al caso; nelle prime posizioni anche la maglia roja Matthews. A pochi chilometri dalla vetta i fuggitivi vengono riassorbiti, Txurruka ne approfitta per scattare e andarsi a prendere i punti del Gpm in cima alla salita, e poi prosegue la sua azione in compagnia di Engoulvent, che in discesa si è riportato sul corridore della Caja Rural. La loro avventura dura soltanto pochi chilometri - giusto il tempo di passare davanti a tutti nel secondo sprint intermedio (1° Txurruka, 2° Engoulvent) - poi il gruppo si ricompatta all'imbocco dell'ultima salita. La Sky si porta subito al comando per regolare l'andatura secondo i desideri di capitan Froome. Il passo della formazione britannica fa male a Boonen, Sagan e Cancellara, che si staccano.

La Movistar non vuole essere da meno, così piazza in testa l'ex leader Castroviejo che aumenta ulteriormente la velocità, facendo ancor più selezione. In cima all'Alto del Catorce por Ciento attaccano Anacona, Yates e Sicard - che transitano in quest'ordine sul Gpm - e a sorpresa si muove Valverde, che si unisce ai tre e rilancia l'azione quando mancano 20 km al traguardo. Più che un'iniziativa personale, la sua sembra una mossa tattica per costringere le squadre degli altri big a lavorare, in particolare Sky e Katusha. Sia davanti che dietro si tira a tutta e il vantaggio dei quattro rimane stabile intorno ai 20''. In discesa Sicard fora ed è costretto a fermarsi.

Nonostante l'impegno profuso, il tentativo dei tre si esaurisce a 9 km dall'arrivo. La Orica riprende il comando delle operazioni, guidando un gruppo ridotto di molte unità. Ai -2 entra in azione la Giant e Degenkolb sfrutta alla perfezione il lavoro dei compagni, vincendo quasi per distacco con uno sprint sontuoso che annichilisce gli avversari. Seconda piazza per Reynes, terza per Matthews, che con l'abbuono rafforza la leadership, e quarta per Caruso. Decimo chiude Fabio Aru.

In classifica Matthews porta a 8'' il vantaggio su Quintana e a 15'' quello su Valverde.

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