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Warriors ancora campioni, ora che fa Lebron?

Golden State annienta Cleveland e James 4-0. Ma a tenere banco è il futuro del fenomeno

Warriors ancora campioni, ora che fa Lebron?

I padroni sono ancora loro, i Golden State Warriors. E quest'anno per gli avversari non sono rimaste nemmeno le briciole. 4 a 0 in una serie senza storia contro i Cleveland Cavaliers, finita di fatto già in gara in gara uno quando grazie un LeBron James fenomenale, ha sfiorato il colpaccio ma ha gettato via l'occasione d'oro. Un cappotto che pesa per Cleveland, un dominio assoluto dei tiranni di Golden State che festeggiano il secondo anello di fila, terzo negli ultimi quattro anni. E gettano un'ombra sul futuro della lega dei fenomeni del basket. Già perché adesso a tenere banco è il futuro di king Lebron che potrebbe cambiare aria sparigliando le carte al campionato. La serie si chiude a Cleveland con un 108-85 che non lascia molto spazio a repliche. La squadra di coach Steve Kerr ha dimostrato più qualità, più compattezza e più talento, contro i Cavaliers che hanno palesato solo un one man show. Lebron James contro tutti. Tanto, tantissimo, fenomenale, anche con una mano rotta dopo gara uno, ma non sufficiente per fermare la macchina quasi perfetta di Golden State dove se per una sera Thompson e Curry mancano al tiro, ecco che spuntano Draymond Green e sopratutto Kevin Durant a fare la differenza. Proprio KD, l'ultimo innesto di due anni fa, è stato nominato miglior giocatore della serie finale, battendo il compagno Curry. Troppo per chiunque una squadra così, che mette insieme 4 dei migliori talenti di tutta la lega. Quasi ingiocabile, anche per il fenomeno James.

Già, Lebron. Da solo ha trascinato alla finalissima una squadra con poco talento e rivoluzionata completamente a metà stagione. Da solo ha tenuto a galla la squadra anche alle finals, sfiorando il colpaccio in gara uno da 51 punti. Ma da soli in questo sport non si può vincere. E dopo che il re è tornato a Cleveland, riuscendo a regalare alla sua città l'anello due anni fa, adesso il suo ciclo sembra arrivato al capolinea. Entro un mese il fenomeno deciderà se rinnovare con una squadra al momento modesta e senza lo spazio salariale necessario per innesti di grande qualità, oppure accettare una delle tante offerte che arriveranno. A 33 anni ha disputato forse una delle sue migliori stagioni, per punti, rimbalzi e assist ma soprattutto per continuità di rendimento e maturità. Non si è sbilanciato finora ma i rumors lo danno prossimo all'addio. Su di lui ci sono soprattutto due squadre: i Boston Celtics e Philadelphia 76ers. L'arrivo del fenomeno farebbe di entrambe le squadre, già quest'anno ai playoff, due team da titolo che potrebbero spezzare l'egemonia di Golden State. C'è anche l'ipotesi, forse addirittura la più concreta, Los Angeles Lakers, ma c'è anche una voce che agita gli Usa.

Lebron potrebbe addirittura aggregarsi proprio a Golden State per formare un dream team che, a quel punto, sarebbe davvero fantascientifico.

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