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Zahavi, scoperto da Zamparini fa gol in Cina

L'ex Palermo in Italia pochi mesi avverte: «Esiste sempre l'un per cento di possibilità...»

Alec Cordolcini

Snobbato in Italia, esploso tardi, oggi stella in Cina: la storia dell'israeliano Eran Zahavi possiede molti punti in comune con quella di Graziano Pellè. «Zahavi vi stupirà, ricorda Pastore»: così nell'estate del 2011 Maurizio Zamparini presentò ai media l'israeliano appena acquistato dal Palermo. Il suo rendimento fu però ben lontano da quello del talento argentino oggi di casa al PSG, e dopo 18 mesi Zahavi tornò in patria con un misero bottino di 2 reti.

L'Italia però gli ha fatto bene, come lui stesso ha recentemente dichiarato al magazine della FIFA. «In Serie A ho imparato a confrontarmi con un ambiente di alto livello, talvolta anche schizofrenico, visto che a Palermo ho cambiato cinque allenatori in un anno e mezzo. In Italia non si gioca un bel calcio, ma professionalmente si può crescere molto». I numeri parlano per lui. Da quando è rientrato in Israele al Maccabi Tel Aviv, Zahavi pur non giocando da prima punta ma svariando liberamente su tutto il fronte offensivo ha segnato 106 reti in tre stagioni, vincendo per tre volte la classifica marcatori del campionato israeliano, battendo il record nazionale di prolificità in campionato (35 gol in 36 partite) che durava dal 1955. La scorsa stagione ha portato il Maccabi ai gironi di Champions dopo un'assenza di 11 anni, realizzando 7 gol nei sei incontri dei preliminari. Prestazioni di ottimo livello che gli sono valse un trasferimento da 12 milioni di euro in Cina, dove con la maglia del Guangzhou R&F ha finora mantenuto le medesime medie realizzative, con 11 reti in altrettanti incontri, inclusa una tripletta in 19 minuti nei quarti della coppa cinese.

Facile individuare in Zahavi la stella di una nazionale israeliana uscita con le ossa rotte dalle qualificazioni a Euro 2016, con soli 4 punti raccolti nel proprio girone. Una pessima campagna che ha indotto la Federcalcio locale a nominare un nuovo commissario tecnico, Elisha Levy, il quale ha dato il via a una robusta operazione di rinnovamento della rosa, escludendo oltre la metà dei giocatori regolarmente selezionati dal precedente ct.

Tra i sopravvissuti è incluso, per ovvie ragioni, Zahavi. L'obiettivo dichiarato è quello di essere competitivi per le qualificazioni a Euro 2020, perché nessuno in Israele si illude di avere qualche possibilità di spuntarla per Russia 2018 in un gruppo comprendente Spagna e Italia. «Ma nel calcio esiste sempre l'un per cento di possibilità di ribaltare i pronostici», ha dichiarato Zahavi. Un sogno Mondiale che gli israeliani hanno accarezzato un'unica volta, nel 1970 in Messico, guidati dai gol di Mordechai Spiegler, icona calcistica che sta a Israele come Diego Armando Maradona sta all'Argentina.

E oggi per i bianco-blu tocca a Zahavi vestire i panni di Messi.

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