Sportivo per ogni occasione Quarant'anni da celebrare

Il Nautilus di Patek Philippe festeggia 40 anni con discrezione. Quel piccolo grande miracolo di armonia estetica creato da Gérald Genta nel 1976, seguì il mood di quegli anni verso il sovradimensionamento, l'acciaio e il desiderio di sportiva quotidianità dell'orologio haut-de-gamme. Il primo nato, il ref. 3700/1A, misurava 38 mm e i collezionisti lo soprannominarono «Jumbo»: si connotava per una lunetta ottagonale i cui lati erano costituiti da archi di cerchio sfaccettati a taglio diamante, mentre non tradizionale era il sistema di chiusura della cassa con l'insieme carrure-fondello monoblocco assicurato alla lunetta mediante quattro viti sulle distintive estensioni laterali. Altre peculiarità che hanno reso il Nautilus una leggenda, sono il quadrante lavorato a motivo lignée orizzontale e il bracciale denominato «stretto», rastremato dall'attacco alla cassa fino alla chiusura. Quel primo modello, rimasto in produzione fino al 1990, venne accompagnato, dal 1981, dalla ref. 3800, la più conosciuta, la cui stilizzazione è arrivata ai giorni nostri, con un diametro più contenuto, 34 mm, «più Patek». In termini evolutivi citiamo, nel 1998, il primo complicato con riserva di carica al 12 e ritorno al formato del 1976, nel 2006, per il trentennale, l'importante modifica strutturale con cassa portata da due a tre parti per ottimizzare l'impermeabilità (fondello chiuso a vite) e introduzione del cronografo, e nel 2010 la presentazione del Calendario Annuale. Per il 40° anniversario la Maison ha realizzato due modelli in edizione limitata, il cui segno distintivo è la personalizzazione del quadrante PVD blu trattato lignée, con impressione celebrativa «1976402016» e indici a barretta in oro bianco definiti da diamanti taglio baguette: l'automatico ref. 5711/1P in platino (700 esemplari), cassa «Jumbo» e calibro 324 SC; il cronografo, ref. 5976/1G in oro bianco (1.300 esemplari), da 44 mm, automatico calibro CH 28-520 C, caratterizzato dal monocontatore crono al 6 con minuti e ore crono coassiali. La caccia è cominciata, perché il Nautilus, da sempre, è uno straordinario investimento, ma a noi piace pensare che sia la passione a prevalere, perché un Patek Philippe «non si possiede mai completamente, si custodisce, e si tramanda».

FRin

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