Turismo

Una squadra emiliana vince la gara per creare la migliore cuvée di Franciacorta

Nella cantina Contadi Castaldi di Adro la decima edizione della sfida che vede appassionati, addetti ai lavori, sommelier e giornalisti competere per assemblare sei vini base e dare vita a un Satèn nello stile aziendale. In premio 120 magnum

Si sono sfidati in 160 per creare la migliore cuvée di Franciacorta Satèn. Una sfida all'ultima provetta e all'ultima percentuale quella che si è svolta lunedì scorso nella cantina di Contadi Castaldi, in provincia di Brescia: sedici squadre di appassionati, addetti ai lavori, sommelier e giornalisti hanno cercato di creare il migliore assemblaggio di sei campioni di vini fermi provenienti da altrettante tipologie di terreno della Franciacorta. Obiettivo non solo la piacevolezza immediata della cuvée, ma anche la rispondenza allo stile che sta rendendo famosa l'azienda di Adro, un'interpretazione particolarmente morbida ed elegante del Satèn, tipologia di Franciacorta che rispetto al Brut prevede una ridotta pressione (da 6 a 4,5 atmosfere) e quindi una maggiore morbidezza, come esemplificato dal nome «setoso». A vincere è stata una squadra giunta da San Giovanni in Persiceto (Bologna) e capitanata da Alberto Martini, responsabile vendite per Contadi Castaldi a Bologna: nella loro cuvée i dieci emiliani, tutti giovani, hanno messo nel loro vino finale un 40 per cento di vino Morenico profondo, un 20 per cento di Morenico sottile, un 15 per cento di Fluvio-glaciale, un 15 per cento di Colluvi gradonati, un 5 per cento di Colluvi distali e un 5 per cento di Depositi fini. I vincitori sono stati premiati da Vittorio Moretti, patròn di Terra Moretti, che oltre a Contadi Castaldi è proprietario anche di altre tre aziende vinicole come Bellavista (sempre in Franciacorta), Petra e Tenuta La Badiola (queste ultime due in Toscana), dall'enologo di Contadi Castaldi Gianluca Uccelli e da Francesca Moretti, figlia di Vittorio e responsabile della divisione vino di Terra Moretti. Per i trionfatori, che hanno mostrato capacità di andare oltre la semplice immediatezza del vino leggendone il percorso evolutivo negli anni successivi, in premio alcuni speciali trofei e un grande cesto contenente 120 magnum di Satèn. La serata si è conclusa con una cena realizzata da due grandi chef del territorio, Vittorio Fusari della «Dispensa pani e vini» di Adro e Philippe Léveillé del «Miramonti l'Altro» di Concesio.
I partecipanti alla «Scuola di cuvée» provenivano da una selezione che l'azienda ha effettuato tramite l'iniziativa «Cuvée design». Attraverso questi incontri, la progettualità di una cuvée Franciacorta viene narrata con un metodo studiato da Giacomo Mojoli in collaborazione con il Politecnico di Milano. «Un'attività che ci sta dando grandi soddisfazioni- racconta Francesca Moretti -. Con questa idea, nata per sfida con l'amico Giacomo, convinto dell'utilità di trovare nuovi linguaggi per divulgare il nostro "sapere", abbiamo effettivamente raggiunto un obiettivo tra i più ambiziosi per noi produttori: trasformare la lezione ex-cathedra in un dialogo costruttivo e soprattutto coinvolgente». La creazione di una cuvée è una delle massime espressioni del talento e delle conoscenze di un enologo: la sfida è quella di produrre ogni anno un vino con uno stile pronunciato e riconoscibile, in linea con le annate precedenti, partendo da vini che ogni anno presentano caratteristiche diverse a causa del clima. Non esiste quindi una «ricetta», ma una sensibilità e una memoria spiccatissime, unite alla perfetta conoscenza del territorio e del metodo produttivo. Perché si fa presto a dire bollicine..

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