Cronaca locale

STAATSKAPELLE Alla Scala la cavalcata dei beniamini di Strauss

Staatskapelle, definizione magica, con quel Kapelle che sta per orchestra, e il nome della città che viene dopo. Sono le orchestre tedesche le sinfoniche più antiche. Dalla Scala è appena passata quella di Berlino, adesso tocca a Dresda. Per noi la Staatskapelle Dresden è inscindibile dal nome di Giuseppe Sinopoli, che ne fu il direttore principale dal ’92 al 2001, l’anno della morte improvvisa, sul podio. Fondata nel 1548, la Dreseden si distingue per un’attività rimasta ininterrotta nei secoli. Fatto che la rende punto di riferimento di molte epoche. E se già Beethoven poteva dire che era l’orchestra migliore del mondo, e Wagner aggiungere che era la sua arpa prodigiosa, l’autore che maggiormente l’amò fu Richard Strauss che ebbe con Dresda un rapporto privilegiato lungo sessant’anni. Intanto sul podio della sinfonica della città passavano Schütz, Hass, Carl Maria von Weber, lo stesso Wagner. E nel secolo appena concluso Fritz Reiner, Karl Böhm, Rudolf Kempe, Herbert Blomstedt. A Sinopoli è succeduto Bernard Haitink e a questi il giovane Fabio Luisi, la cui nomina corrisponde con l’insolita collaborazione di un capell-compositeur, la tedesca Isabel Maundry. Intanto la Sächsische Staatoper Dresden può vantare da tempo un conductor laureate come Sir Colin Davis. Mentre Bruxelles (2007) l’ha premiata come patrimonio musicale mondiale. La particolarità del suono e l’armonia dell’assieme convinsero del resto molti ad affidare ai musicisti sassoni i propri lavori al debutto e scrivere per loro. La storia segnala molte tournée, la presenza a Salisburgo, Lucerna, Bonn, a Londra. Un repertorio che va dal barocco ai contemporanei, direttori come Karajan, Kleiber e Daniel Harding. L’orchestra, che utilizza per le stagioni sinfoniche lo spazio di Nostra Signora di Dresda, è impegnata anche per opere e balletti della Semperoper. Se l’ultima volta quelli di Dresda approdarono alla Scala per iniziativa della Croce Rossa Italiana, oggi l’evento è promosso dalla Federazione Alzheimer Italia.

Sui leggii Strauss e Brahms, due capisaldi del repertorio.

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