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Lo stadio come un teatro. Per fare soldi Stasera apre la nuova "casa" della Juve 

Grazie al nuovo impianto sportivo i bianconeri sono convinti di poter incassare 20 milioni in più. La ricetta dell’uomo che ha "venduto" Wembley: più posti, palchi e tribune vip, superbox. E tanti servizi

Lo stadio come un teatro. Per fare soldi 
Stasera apre la nuova "casa" della Juve 

Milano - Soldi, soldi, soldi. Da qualunque lato la si guardi - e non potrebbe essere altrimenti, visto che le società di calcio sono ormai da anni Spa - la nascita dello stadio della Juventus è giustificata dalla necessità di garantirsi maggiori introiti. «L'impianto di proprietà dovrà rappresentare il 20% del nostro fatturato - ha spiegato Francesco Calvo, nuovo direttore marketing bianconero -. In Italia i ricavi da stadio rappresentano circa il 13% degli introiti delle società, contro il 27% di Inghilterra o Germania. Lo scorso anno la Juventus ha incassato circa 11 milioni, fermandosi all'8% del fatturato: intendiamo arrivare a 32». Venti milioni in più che equivalgono a tre volte quanto prodotto la stagione scorsa. Non trattandosi della celebre merendina pubblicizzata qualche anno fa, c’è da capire come.

Punto primo: l'aumentata capienza dello stadio, che passerà da circa 25.000 a 41.000 posti, dovrebbe garantire un saldo positivo di otto-nove milioni pur mantenendo inalterato il costo dei biglietti. Gli altri dodici salterebbero invece fuori soprattutto dai servizi aggiuntivi che la nuova struttura è in grado di offrire ad aziende e tifosi vip, ovvero da Juventus Premium Club. Tradotto: 62 palchi (esclusivi, con servizi dedicati: dal catering a poltrone dall'altissimo confort) disposti su due file che possono contenere fino a dieci persone. Costo per palco a stagione, a disposizione sette giorni su sette fino alle ore 20 per pubbliche relazioni e workshop: da 75 a 130 mila euro. Il che equivarrebbe - a vendita completata - ad altri sei milioni abbondanti ulteriormente implementabili se, come ha quasi annunciato Calvo, «decideremo di costruire la terza fila già prevista dal progetto». L'inglese Ben Taverner è il manager che ha pianificato la commercializzazione dello stadio bianconero, dopo avere tra le altre cose «venduto» il nuovo Wembley di Londra e lavorato anche all'Uefa e all'Img di New York. Ai palchi, Taverner ha poi affiancato quattro «superboxes»: suite da 16 persone al prezzo di 155 mila euro all'anno, riservate ovviamente a sceicchi, emiri e quant'altro. Di Juventus Premium Club fanno poi parte anche le tribune intitolate a Giovanni Agnelli (la più esclusiva: 250 posti, 10mila euro all'anno: con monitor integrato nella poltrona di fronte), a Omar Sivori (1600 posti, 2500 euro) e Giampiero Boniperti (650 posti, 4000 euro). Infine, la Tribuna 100 (500 posti, 6500 euro): il settore dedicato ai cento più grandi protagonisti della storia bianconera.

Ogni zona avrà il parcheggio riservato, un ristorante a tema, aree dedicate e un foyer in comune: quattro tribune, queste ultime, già vendute oltre il 90%. Dulcis in fundo, se mai Sportfive riuscisse a trovare uno sponsor disposto a svenarsi per dare un nome all’impianto, la società bianconera avrebbe diritto a un’ulteriore percentuale oltre i 75 milioni già previsti dal contratto che scadrà nel 2023.
Stasera, comunque sia, si parte: lo show (diretta Sky e Juve Channel) inizierà alle 20, poi l'amichevole contro gli inglesi del Notts County. Emozioni e brividi garantiti, al di là dei soldi. Con la curiosità anche di scoprire l'espressione del presidente federale Abete quando saranno celebrati 29 scudetti.

E non 27.

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