PAROLA_LETTORI

la stanza di Mario CerviI figli di coppie gay sono esposti agli attacchi dei «normali»

Le forze politiche da sempre favorevoli alla creazione di una società multietnica e multiculturale si battono per l'introduzione dello ius soli con lo stesso vigore con cui s'impegnano sul fronte dei diritti delle coppie gay. Poiché il tema della concessione agli omosessuali di matrimonio e adozioni introduce nella società civile elementi radicalmente innovativi che - come si è visto in Francia - scuotono e dividono la pubblica opinione, mi chiedo perché a nessuno sia venuto in mente di raccogliere sull'argomento il parere della sempre più numerosa e influente Comunità Islamica presente nel nostro Paese. Visto che tante volte si è ritenuto di dover rinunciare finanche ad alcune nostre storiche tradizioni per non urtare la sensibilità religiosa dei musulmani, troverei coerente e logico che anche le associazioni islamiche dicessero la loro a proposito di questa importante battaglia civile. Perché nessun esponente della sinistra ci ha ancora pensato? Avranno paura?
Scandicci (Firenze)

Caro Bonelli, la nostra Costituzione - sia o no la più bella del mondo - prevede procedure rigorose per l'approvazione di ogni legge. A queste procedure è soprattutto doveroso attenersi quando le leggi in questione riguardino - come il matrimonio tra omosessuali e lo ius soli - grandi problemi etici e sociali, oltre che politici. Chi vuole interpelli pure, per un'opinione, la comunità islamica ma la risposta è scontata. Per la sharia l'amore gay è un reato gravissimo. In Iran, dove le norme coraniche vengono applicate implacabilmente, parecchi giovani sono stati giustiziati per aver infranto il divieto di omosessualità. Né la destra né la sinistra dell'Europa libera possono riconoscersi in una legge così fanatica e oscurantista. Ma l'Italia è per fortuna l'Italia, le avversioni alle rivendicazioni gay - in particolare quelle della Chiesa cattolica - vengono espresse in un dibattito aperto. Personalmente non sono favorevole al matrimonio gay, del quale non vedo la necessità. Ma nemmeno mi opporrei a esso, se chiamato a pronunciarmi, con un veto totale. Veto che riserbo invece alle adozioni da parte di coppie gay. Le ritengo inammissibili soprattutto per un motivo forse meschino ma importante. Un bambino con papà e mamma gay dovrà affrontare, nei contatti con i coetanei e nella scuola, le irrisioni o i sarcasmi di altri bambini e adolescenti. Che possono essere crudeli. Non vedo nessuna buona ragione per creare situazioni dolorose - a volte anche tragiche - di questo genere. Quanto allo ius soli, il mio parere è in complesso favorevole. Chi nasce in Italia non può essere considerato, dal punto di vista morale e legale, come un qualsiasi straniero immigrato. Ci vogliono cautele, per impedire abusi.

Ma ci vuole anche un trattamento speciale per chi è venuto alla luce in terra nostra.

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