PAROLA_LETTORI

la stanza di Mario CerviI troppi veti rischiano solo di paralizzare l'Italia

La democrazia è bella, ed è la base per una civile convivenza tra persone che si rispettano reciprocamente. Quando però essa è un alibi per imporre con la violenza il proprio punto di vista diventa un fattore negativo, e chi, nella convinzione di rispettarla, non tutela i soccombenti, le fa un cattivo servizio. Concretizziamo il preambolo, quando all'inizio, alcune persone ritennero di dissentire dalla costruzione della TAV in Val di Susa, e a tal fine manifestarono pacificamente, tutto rientrava nelle regole del gioco democratico. Quando però, successivamente espletati tutte le valutazioni ed i confronti previsti dalle norme vigenti, continuarono la manifestazioni e diventarono violente, costoro sono usciti dalle garanzie democratiche, e chi non ha fatte rispettare le leggi ha sbagliato, come i violenti. Oggi il NO TAV è diventato un alibi per partecipare a tutte le manifestazioni, in qualsiasi parte d'Italia si svolgano ed in qualsiasi forma si tengano. Si sta collegando alla rete con altri gruppi violenti, e tutto perché qualcuno ha dato una cattiva interpretazione del termine democrazia.
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Caro Bellani, lei ha espresso molto chiaramente il suo pensiero sulla Tav:che è anche il mio. Nulla di male se chi la ritiene inutile o dannosa esprime pubblicamente la sua opinione. Ho amici -e amiche- stimabili e intelligenti che appartengono, senza schiamazzi, senza sopraffazioni, senza sabotaggi al popolo dei No Tav. Del resto i dissenzienti hanno avuto decenni di tempo per dire alto e forte il loro no alla Tav, e per tentare nella legalità d'impedirla. Ciò che è inammissibile, e oltraggioso per la democrazia, è che gruppi animati da egoismi locali o dediti alla protesta continua vogliano imporre la loro volontà allo Stato, ossia alla collettività. Confesso di non sapere esattamente se la Tav sia una buona o una cattiva cosa. Ma esistono, per l'approvazione delle opere pubbliche, procedure appropriate. Non escludo che, seguendole, si arrivi talvolta a decisioni errate. Ma escludo che le decisioni debbano essere affidate a vandali, scalmanati, ignoranti. Ricordo che quando fu dato avvio ai lavori per l'autostrada del sole vi furono opposizioni stentoree nel nome dell'ambientalismo e della giustizia sociale. Ritenendosi allora che l'automobile fosse cosa da gente facoltosa. So per certo che le critiche populista alla costruzione di autostrade, usate dai miliardari ma anche dalla povera gente, erano dissennate.

Il No Tav rientra in una miriade di no che, l'ho già scritto pochi giorni or sono, vuol paralizzare l'Italia.

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