PAROLA_LETTORI

la stanza di Mario CerviL'Europa unita ha tanti difetti, ma è utile (anche all'Italia)

Caro dottor Cervi, ho molta stima e simpatia per lei e per il suo lavoro e la seguo con molta attenzione, nelle opinioni che manifesta. Il suo disaccordo con la linea editoriale del Giornale le fa onore e mi fa riflettere. Per questo vorrei chiederle cosa la induce a denigrare talvolta l'Italia e gli italiani. Crede veramente in questa Europa dei burocrati? Vede un futuro per un'Europa politica? Oppure è un'Europa che appare e scompare come il fantasma del Louvre, assassina degli Stati nazionali, come sostiene Ida Magli, antieuropeista della prima ora?
Terni

Caro Cammerieri, a volte indulgo troppo - lo riconosco - al vezzo italiano dell'autoflagellazione. Sono in numerosissima compagnia. Anche i politici fanno a gara nell'enumerare i guai d'Italia, sempre attribuendone la responsabilità agli avversari o al destino cinico e baro, mai assumendosela in proprio. Oscilliamo fra la retorica pomposa dei discorsi ufficiali e il pessimismo lugubre dei discorsi da bar. Per la denigrazione, quando mi può essere imputata, faccio ammenda. Ma lei mi pone alcune domande riguardanti l'unità europea e il mio atteggiamento che, tutto sommato, le è favorevole. Conosco e condivido le critiche mosse all'elefantiasi burocratica e agli sperperi di Bruxelles e di Strasburgo. Ma ritengo che l'unificazione europea rappresenti un processo positivo e che il deficit d'autorevolezza e di influenza del vecchio continente in campo internazionale vada attribuito soprattutto alla sua framnmetazione. L'Europa c'è e conta, tanto da poter rivendicare il privilegio del più lungo periodo di pace della sua storia millenaria. Non nego che egoismi e prevaricazioni inducano spesso a rimpiangere la presunta età d'oro della liretta, ma non vedo la salvezza in un ritorno al passato. Non la vedo soprattutto perché - se vogliamo tornare alle famigerate denigrazioni - da ogni pulpito si tuona contro le dissipazioni e il malaffare di cui la classe politica italiana si è resa colpevole e poi, dal momento che l'Europa non ci soddisfa, vogliamo restituire totalmente il potere decisionale alla classe politica nazionale dalla quale siamo stati rovinati. L'Europa può essere un ingombro, ma è sicuramente un freno alla finanza allegra. Conosco le valide obiezioni che possono essere mosse a questo punto di vista.

Ma insisto nel ritenerlo ragionevole.

Commenti