la stanza di Mario CerviNon facciamo di Beppe Grillo un martire come Guareschi

Credo che occorra fermare Grillo: sta esagerando con quel suo richiamo a bombardare Roma. Per me questo rasenta il tradimento della patria. Spero che qualcuno lo denunci e vada a placare i suoi bollenti spiriti in qualche galera per un po'. Anche se a volte ha ragione nelle sue critiche, altre volte rasenta il fanatico o addirittura il folle. Che si occupi piuttosto di organizzare meglio la sua gente di partito.
Lecheria (Venezuela)

Caro Torre, trovo insopportabile il vociare di Beppe Grillo, e nello stesso tempo trovo apprezzabile la sua capacità d'interpretare il disgusto e la rabbia di tanta gente. Lei consiglia addirittura di metterlo in galera per il suo iracondo sbraitare, ma io sono decisamente di parere opposto. Intanto il carcere è secondo me una punizione da non utilizzare mai per un uso - anche se aggressivo - della libertà di parola. È giusto tutelare Grillo - se lo si ha in simpatia - per non tappargli la bocca. È giusto tutelare Grillo - se non lo si ha in simpatia - per non farne un martire perseguitato dal potere. L'esortazione a bombardare Roma ne ricalca tante altre - analoghe anche se non uguali - di pasdaran leghisti. Grillo è reo conclamato e confesso d'aver chiesto una punizione esemplare per quella balena arenata e avida che è - secondo il parere dei più - la capitale italiana. La sua scomposta polemica richiama una vicenda remota e un tempo importante della Repubblica. Giovannino Guareschi, il creatore di don Camillo e di Peppone, aveva pubblicato nel 1954 sul settimanale Candido il testo d'una lettera dattiloscritta, recante la firma di Alcide De Gasperi in cui quest'ultimo chiedeva agli angloamericani - nel 1944 e dunque durante l'occupazione nazista - di bombardare Roma. La lettera era un falso. Processato e condannato a un anno di reclusione, Guareschi rifiutò di far ricorso per ottenere la libertà condizionale, e si consegnò al carcere. L'episodio ha appannato la memoria di quel grande statista che fu De Gasperi, e ha inflitto una umiliazione insensata a un genio della letteratura italiana. Per carità, a scanso di deplorevoli complicazioni lasciamo a Grillo ogni possibilità d'ingiuria e d'invettiva.

Roma delenda est.

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