la stanza di Mario CerviOccorre rivalutare la nobiltà (e il ruolo sociale) dell'artigianato

Caro Cervi, la trasmissione Uno Mattina ha sollevato il problema dei giovani che rifiutano di fare gli artigiani e continuano a laurearsi. Una volta il ragazzino andava a bottega e imparava il mestiere, per poi gestirlo indipendentemente, oppure c'erano gli Istituti Professionali con i diversi orientamenti, usciti dai quali il lavoro era assicurato. Invece oggi i giovani vogliono guadagnare subito cifre di una certa entità. Il prossimo governo dovrà tornare a creare gli Istituti Professionali affinché l'artigianato, che è sempre stata la base dell'economia italiana, torni a rifiorire.
Loano (Savona)

Caro Vidor, gli istituti professionali sono utili, anzi preziosi, se il frequentarli non rappresenta per gli allievi un certificato d'appartenenza a fasce sociali inferiori. Sono d'accordo con lei nel ritenere che l'artigianato sia il settore produttivo che maggiormente incoraggia la creatività e il senso d'indipendenza. Un giovane intelligente che va a bottega, impara un mestiere e poi si mette in proprio è molto più meritevole d'uno sfaticato studente universitario che carpirà una laurea, magari con lode, senza troppa fatica. Ormai nelle società moderne si ritiene, giustamente, che un titolo di scuola media superiore debba essere garantito a tutti i ragazzi e a tutte le ragazze. Ma a quel punto scatta in Italia una allergia ai lavori manuali, quand'anche siano, come appunto quelli artigianali, di altissimo livello. Michelangelo ha affrescato la Cappella Sistina con una immane fatica fisica, non maneggiando faldoni e timbri. L'Italia è un Paese dove sono intonati inni virtuosi al proletariato operoso, ma dove troppi genitori e troppi figli prediligono la sinecura pubblica. Gli artigiani sono rappresentati in Parlamento incomparabilmente meno degli avvocati, a volte famosi per bravura dialettica ma di rado noti per l'apporto sostanziale dato all'affermazione e al progresso dell'Italia. Da dottore in legge dovrei prendere - ma non ci riesco - le difese d'una mentalità italiana che s'ispira a Giustiniano, ma ricorda anche l'Azzeccagarbugli. Rendiamo omaggio al lavoro manuale.

Non a parole, ma nei fatti.

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