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Lo stile colpisce ancora Da oggi in visione al nuovo Cinema Pitti

Al via l'edizione 93. Anteprime con il David «vestito» da Limosani e i «croquis» di Capucci

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Milleduecentoquarantatrè marchi in sessantamila metri quadrati di spazio espositivo: bastano questi due numeri per dire che l'edizione numero 93 di Pitti Immagine Uomo apre i battenti stamattina a Firenze in grande spolvero. C'è ovviamente molto di più, pure troppo a essere sinceri: manco con il teletrasporto e con una velocità di lavoro che se la sogna Speedy Gonzales sarà possibile fare e soprattutto vedere tutto. I giochi sono cominciati ieri sera con l'inaugurazione di Capucci Dionisiaco, una straordinaria esposizione nell'andito degli Angioini di Palazzo Pitti dei 72 disegni che Roberto Capucci, Gran Maestro dell'alta moda italiana, ha dedicato alla sua personalissima e onirica visione dell'eleganza maschile.

Fortemente voluta da Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi, la mostra è a cura dello stesso Capucci che ha compiuto 87 anni lo scorso dicembre e che ha personalmente selezionato tra 350 croquis (la parola schizzi non è abbastanza elegante per questi capolavori su carta e pastelli colorati) degni di una grandiosa scenografia teatrale. Del resto Capucci ha sempre fatto cose di pura poesia. Il suo esordio nella moda è avvenuto proprio a Firenze 66 anni fa e da allora la sua maestria ha raggiunto vette inimmaginabili ad esempio con gl'indimenticabili costumi di Silvana Mangano in Teorema di Pier Paolo Pasolini, oppure con il sontuoso modello creato per Rita Levi Montalcini alla cerimonia del Nobel. Sempre ieri pomeriggio l'imprenditore fiorentino Alessandro Bastagli ha raccontato agli studenti dell'Istituto Marangoni un percorso professionale partito 40 anni fa con Gianni Versace e oggi approdato al marchio Shangai Tang. Stamattina dopo la cerimonia di apertura del salone che si prevede inutilmente lunga e noiosa come la pioggia, cominciano le danze. Il tema dell'anno è il cinema, un'idea senza lode e senza infamia.

Fantastica invece la videoinstallazione di Felice Limosani che per conto del Lanificio Luigi Ricceri di Prato, da stasera veste il David con i meravigliosi pattern dei tessuti di questa azienda che è un'autentica eccellenza italiana. Sono previste poi le sfilate di due brand giapponesi (uno è Undercover solitamente in scena a Parigi, l'altro è TakahiromiyashitaTheSoloist di cui s'ignorava l'esistenza, ma non si può conoscere tutto, sarebbe pure un po' noioso) e di Brooks Brothers, la quintessenza dello stile americano che compie due secoli di storia e li festeggia in Italia anche perché appartiene ormai da tempo a Claudio Del Vecchio, primogenito del fondatore di Luxottica. Ci sono poi innumerevoli iniziative collaterali tra cui l'apertura del la nuova boutique Moncler che verrà festeggiata con una cena per pochi intimi in casa di Eva Cavalli che, oltre a tutto, celebra anche la discesa in campo come stilista del figlio Robin. Debutta anche una nuova collezione di rainwear di un giovane membro della famiglia Allegri, il nome che ha creato la tradizione dell'impermeabile italiano, molto più innovativo e performante del buon vecchio trench inglese. La guest nation di questa edizione è la Finlandia, si teme che nel piazzale della Fortezza da Basso dove di solito bighellonano i frequentatori di Pitti per le imperscrutabili ragioni dei social, del tipico influencer volenteroso travestito da renna di Babbo Natale. Intanto al salone si registrano 257 tra nomi nuovi e grandi ritorni.

Tra questi ultimi si segnalano Corneliani e Fratelli Rossetti: il Gotha dell'eleganza maschile italiana.

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