La stilista della Belle Epoque tra paillettes e lustrini

Una serie di iniziative a Milano per ricordare il genio di Rosa Genoni e i suoi ricami di luce

Lucia Serlenga

Alle pareti si possono ammirare i bozzetti disegnati per l'Opera «Anima» del 1932; sui manichini si esibiscono in tutta la loro bellezza una mantella in jais nero per serate di gala e un corpino in voile e lustrini; nelle vetrine sono collocati accessori, pizzi, ricami e acrobazie di paillettes. Idee luminose, luccichii preziosi creati per donne sofisticate in grado di apprezzare tessuti sulle cui trame si sono scritte storie e che oggi si trasformano in materia 3D. Stiamo parlando di quale futuro? Di quello straordinario immaginato da una grande creatrice di moda vissuta nel periodo 1867/1954, un precursore della moda italiana di cui si celebrano i 150 dalla nascita. Dalla collaborazione tra Associazione «Profumo di Milano», e la neonata Associazione «Amici di Rosa Genoni», nasce un calendario di eventi che si snoda lungo tutto l'anno 2017 e coinvolge il mondo della cultura, dell'arte, dell'artigianato e della moda, comprese le scuole di stile milanesi tra le più quotate al mondo. Milano celebra una cittadina di genio e bravura attraverso il progetto curato da Elisabetta Invernici e rende doveroso omaggio a una creatrice di fama internazionale, detta anche la stilista della Belle Epoque, che ha avuto un ruolo chiave nella storia della moda italiana e del costume internazionale. Voluta dall'Associazione «Profumo di Milano», all'interno della mostra «Ricami di Luce. Paillettes e lustrini nella moda di Palazzo Morando 1970 2004», imperdibile è la mostra «Atelier Rosa Genoni. Creazioni brillanti in prima assoluta» inaugurata il 17 febbraio che durerà fino al 2 luglio prossimo. Una installazione in grado di coinvolgere il pubblico di tutte le età: gli studenti degli atenei di moda, i protagonisti del mondo fashion, gli storici dell'arte e del costume, ma soprattutto gli artigiani del comparto manifatturiero che Rosa Genoni seppe così bene stimolare con le sue idee avveniristiche e la sua visione estetica. «Dai tessutai alle ricamatrici ai produttori di paillettes e bottoni, di cappelli e accessori, tutti furono coinvolti dalla stilista nella ricerca del bello e del nuovo, recuperando i fasti del Rinascimento italiano e il ruolo guida culturale che il nostro Paese aveva saputo esercitare in quel secolo. E tutto questo in un momento storico, gli anni a cavallo del '900, in cui l'Italia viveva una situazione economico sociale difficile» spiega la Invernici. Uno scatto di orgoglio, quello di Rosa Genoni, che ha consentito di portare la moda italiana dei primi del secolo protagonista in Europa. Non per nulla dall'evento «Omaggio a Rosa Genoni» organizzato durante Expo Milano 2015 con il patrocinio del Comune di Milano a Palazzo Castiglioni, l'attenzione per la stilista è andata via via crescendo e generando una serie di occasioni, incontri e momenti di studio (come la presentazione presso l'Ufficio d'Informazione in Italia del Parlamento Europeo e quella all'Unione Femminile Nazionale a Milano) fino alla presenza da protagonista nella mostra «Tra Arte e Moda» tuttora in corso a Firenze e organizzata da Salvatore Ferragamo, per proseguire con lectio e conferenze tenute dalla nipote-biografa Raffaella Podreider curatrice dell'Archivio riconosciuto d'importanza storica-nazionale dall'Archivio di Stato di Milano. Nel novembre 2016 Rosa Genoni è stata inserita nel Famedio fra i personaggi che hanno fatto grande Milano.

E c'è persino la «Rosa Genoni», un fiore ibrido inedito ispirato alla stilista che verrà distribuita agli ospiti durante il concerto alla Palazzina Liberty nella serata del 21 giugno per la Festa della Musica.

Commenti