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Lo strappo di Netanyahu al vertice Usa sul nucleare Al suo posto andrà il vice

Israele non boicotta ufficialmente la conferenza sulla sicurezza nucleare del 12 e 13 aprile. Ma dopo la decisione di Egitto e Turchia di sollevare la questione dell'arsenale dello Stato ebraico Netanyahu non andrà

Lo strappo di Netanyahu 
al vertice Usa sul nucleare 
Al suo posto andrà il vice

Washington - Anche se la diplomazia è al lavoro per far credere che non c'è alcun problema, l'assenza del premier israeliano si farà sentire eccome. Israele ufficialmente dice che non boicotterà la conferenza di Washington sulla sicurezza nucleare del 12 e 13 aprile prossimi: ma il premier Benyamin Netanyahu non ci sarà. Lo stato ebraico sarà rappresentato da Dan Meridor, vice primo ministro con delega per l'energia atomica. Lo hanno precisato a Gerusalemme fonti governative dopo avere reso noto che Netanyahu ha rinunciato al suo viaggio negli Usa dopo avere appreso che, durante la Conferenza convocata dal presidente americano Barack Obama, Egitto e Turchia intendono sollevare il problema dell'arsenale atomico dello stato ebraico e chiedere una sua adesione al Trattato di non proliferazione nucleare. Anche se è pressoché certo che sia dotato di armi atomiche, Israele non ha mai ammesso, né negato , di essere dotato di un arsenale nucleare.

Washington accetta marcia indietro Dalla casa Bianca arriva solo una breve dichiarazione: "Siamo stati informati della decisione israeliana - ha detto il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale, Mike Hammer - diamo il benevenuto alla partecipazione del vice primo ministro Dan Meridor alla conferenza. Israele è uno stretto alleato e intendiamo continuare a lavorare assieme strettamente su questioni relative alla sicurezza nucleare".

Tensioni Usa-Israele La mancata partecipazione del premier israeliano alla conferenza nucleare giunge dopo le recenti tensioni fra Washington e Israele sugli insediamenti a Gerusalemme est. E forse, in questo contesto, gli israeliani non si sono sentiti così sicuri di poter essere sostenuti fino in fondo da Washington. Secondo il Jerusalem Post Israele aveva ricevuto assicurazioni dagli Stati Uniti che la questione della sua adesione al Tnp non avrebbe preso il sopravvento nella conferenza. 

Applausi dai repubblicani A New Orleans, dove sono riuniti esponenti del partito repubblicano, in occasione della Southern Republican Conference, sono stati rivolti applausi a Netanyahu per il suo rifiuto di recarsi a Washington.

Liz Cheney, figlia dell’ex vice presidente Dick Cheney, ha accusato il presidente americano Barack Obama di agire in modo "sconsiderato" procedendo per la strada "della riduzione dei legami dell’America con Israele".

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