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Crescita nell’immobiliare e forte sviluppo dell’asset management in Cina centrando i nuovi parametri patrimoniali richiesti dall’Authority. Ecco le linee guida del futuro di Generali delineate ieri dall’amministratore delegato del gruppo, Giovanni Perissinotto, durante l’incontro con gli investitori. L’obiettivo del Leone alato è incrementare il proprio patrimonio immobiliare a 30 miliardi dai 24,2 di fine settembre. «Nel passato siamo stati sotto attacco per la nostra esposizione verso l’immobiliare. Ce lo siamo tenuto stretto, abbiamo ristrutturato e ora credo che i risultati siano evidenti», ha ricordato Perissinotto.
«A fine settembre le plusvalenze latenti nel settore superavano i 5 miliardi», ha confermato Giancarlo Scotti, amministratore delegato di Generali Immobiliare. La strategia nel Real estate prevede nuovi investimenti in Usa e in Cina, dove la compagnia impiegherà le risorse generate a livello locale dall’attività assicurativa. Lo sguardo di Generali rimane rivolto a Est anche nel comparto del risparmio gestito. A inizio 2011 a Hong Kong partirà una joint venture con Guotai, uno dei pochi asset manager cinesi autorizzati a gestire ogni classe di attività. Sempre in Asia la controllata Bsi punta a raccogliere 15 miliardi di dollari entro il 2013.
«Siamo pronti ad affrontare le nuove sfide che, anche con l’arrivo di Solvency II, ci trovano preparati», ha dichiarato Perissinotto. L’indice di solvibilità indica l’insieme di più stringenti parametri patrimoniali, in discussione dalle autorità europee, che dovranno soddisfare le compagnie assicurative. «Generali vanta un Solvency II al 161%, tra i maggiori all'interno del comparto», spiega un analista. Solidità patrimoniale che per gli azionisti significa «conferma del dividendo e nessuna necessità di ristrutturazione del capitale», ha dichiarato il direttore finanziario, Raffaele Agrusti, precisando che Generali ha un’esposizione netta di 2 miliardi verso i Paesi periferici dell’area euro (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna). Il gruppo, inoltre, non ha investimenti nei subprime Usa e in Dubai World, mentre l’esposizione netta verso Lehman è limitata a 110 milioni.

Nessuna reazione all’Investor day dalla Borsa, dove il titolo ha chiuso in calo dell’1,5% a 14,24 euro, in linea con l’andamento del settore assicurativo europeo (-1,7%).

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