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Sudan, 40 frustate alla giornalista La sua colpa? Ha portato i pantaloni

Loubna al Hussein, che scrive per il giornale progressista Al-Sahafa, è stata arrestata e condannata a ricevere 40 frustate per aver compiuto "atti osceni"

Sudan, 40 frustate alla giornalista 
La sua colpa? Ha portato i pantaloni

Khartoum - Una giornalista sudanese è stata condannata a ricevere 40 frustate per aver compiuto "atti osceni". La sua colpa? Aver indossato dei pantaloni. L’esecuzione della condanna arriva circa tre settimane dopo un’altra punizione analoga subita da una decina donne accusate e punite per lo stesso motivo.

L'arresto e la condanna Loubna al Hussein, che scrive per il giornale progressista Al-Sahafa e lavora per la missione delle Nazioni Unite in Sudan, era stata arrestata a inizio luglio a Khartoum per aver indossato dei pantaloni. "Ho ricevuto una telefonata delle autorità che mi ordinavano di comparire alle 10 mercoledì davanti al giudice", ha spiegato la giornalista. "È importante che la gente sappia cosa succede - ha aggiunto - mi daranno 40 frustate e mi faranno pagare una multa di 250 sterline (circa 290 euro, ndr)".

Il raid al ristorante La polizia sudanese aveva compiuto un raid in un ristorante il 3 luglio scorso: i poliziotti avevano ordinato alle 13 donne nel locale che portavano pantaloni di seguirle al commissariato: 10 di loro sono state convocate due giorni dopo e hanno ricevuto 10 frustate ciascuna. Secondo Al-Hussein, diverse di loro erano del sud, per lo più cristiano o animista, dove la sharia non è in vigore.

Il bavaglio alla stampa Un’altra giornalista, Amal Habbani, è stata accusata di aver diffamato la polizia in un articolo in cui criticava il modo in cui Al-Hussein è stata trattata. Nel suo caso, niente frustate, ma il rischio di una multa di diverse centinaia di migliaia di dollari.

Habbani aveva scritto che l’arresto di Hussein "non era una questione di moda, ma una tattica politica per intimidire e terrorizzare l’opposizione".

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