Stile

Suoni davvero unici per l'ultimo capolavoro di Jaeger-LeCoultre

Calendario perpetuo e ripetizione minuti, con soluzioni innovative

Fabrizio Rinversi

Nel 1888 (la Maison fu fondata nel 1833), la manifattura LeCoultre era l'impresa più importante e all'avanguardia della regione della Vallée de Joux (cantone di Vaud): contava 480 operai, atelier ampi e dotati di elettricità e, per queste circostanze, fu soprannominata, «Grande Maison».

Basta recarsi a Le Sentier, in Rue de la Golisse, al civico 8, per comprendere l'attualità di quel nome: 25.000 mq su cui si distribuisce l'organizzazione manifatturiera integrata attuale, 1.200 dipendenti, dei quali 200 sono gli orologiai. Una dimensione del genere non deve trarre in inganno e far pensare che ci si trova di fronte ad un approccio industriale della produzione: tutt'altro, perché, eccetto, la progettazione assistita dal software AUTOCAD e l'esecuzione di platina e componenti mediante macchine a controllo numerico, le successive operazioni sono svolte dalla competenza e manualità di tecnici secondo il principio della specializzazione più spinta.

Un concetto ben rappresentato dalle 22 operazioni necessarie per assemblare l'ancora con la ruota di scappamento , oppure dalla realizzazione di spirali piane con curva Breguet, cilindriche, sferiche o semisferiche.

L'ultimo gioiello di un simile savoir-faire è il Master Grande Tradition Répétition Minutes Perpétuelle, modello realizzato in soli 30 esemplari. La cassa è in oro bianco da 43 mm e 13,72 mm di spessore, costituita da 80 componenti, con lunetta svasata, ampi smussi sulle anse, slitta della ripetizione molto ben integrata sulla linea della carrure e alternanza di finiture lucide, satinate e sabbiate, con queste ultime oggetto di un trattamento PVD tale da renderle immuni ad infiltrazioni di sporcizia. All'interno pulsa il calibro automatico 950 (585 componenti, 15 ¼''', 8,8 mm di spessore, 28.800 alternanze/ora, 76 rubini, 38 ore di autonomia), l'ennesimo chef-d'uvre, ultimo di oltre 200 calibri con suoneria che Jaeger-LeCoultre, unica al mondo, può vantare nel proprio inventario storico e contemporaneo.

In questo caso, poi, l'ulteriore complicazione è l'inserimento dell'automatismo, schema raro sia per un calendario perpetuo ma, ancor di più, per una ripetizione minuti: la base tempo ed il rotore di carica, al fine di evitare l'interferenza superiore (sotto al quadrante) con il modulo del calendario perpetuo, e inferiore con l'architettura tecnica della ripetizione, sono stati collocati centralmente, tra i due dispositivi. La configurazione dei gong è completamente nuova: a sezione quadrata e percossi dai martelli sovrapposti «trébuchet» (garantiscono una maggiore superficie d'impatto ed eliminano i contraccolpi), sono realizzati in una lega top secret, saldati assieme alla base del calibro, e compiono un giro quasi completo sul perimetro del movimento, per poi risalire all'esterno, l'uno (il più basso) in senso elicoidale, l'altro (il timbro più alto) ripiegandosi su sé stesso e separandosi in direzione opposta, prima di incontrarsi di nuovo, ma leggermente distaccati, sul fronte superiore, attorno al quadrante.

Una soluzione che permette, sfruttando i timbri tutto il volume della cassa, di ottenere una migliore diffusione del suono verso l'esterno (note più lunghe del 10%), ed una maggiore pienezza e musicalità della sonorità. Le indicazioni del calendario perpetuo, su contatori saldati al laser (datario al 3, mesi al 6 e giorno della settimana con fasi lunari analogiche al 9, cui va ad aggiungersi l'anno a finestrella al 7/8 e l'indicazione di «sicurezza» al centro per impedire la ricarica manuale tra le 22 e l'una), sono proposte su di un quadrante blu intenso smaltato guilloché traslucido: la base in oro bianco viene prima incisa guilloché soleil (180 raggi) con un antico tornio detto «rose engine» (tre passaggi) e, poi, riempita di smalto traslucido (ulteriori tre passaggi). L'effetto è scintillante e vitreo (è disponibile anche un quadrante argenté grené), per un pezzo, il cui costo, pari a 293.

000 euro, riflette correttamente contenuti d'eccezione.

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