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Svolta in Spagna: elezioni anticipate a novembre

Il prossimo 20 novembre si terranno le elezioni anticipate in Spagna, con quattro mesi di anticipo rispetto alla naturale scadenza della legislatura. Il governo spagnolo scioglierà il parlamento il prossimo 26 settembre. Come già annunciato Zapatero non si ricandiderà. Al momento i sondaggi vedono in vantaggio il popolare Rajoy sul socialista Rubacalba

Svolta in Spagna: elezioni anticipate a novembre

Madrid - Il capo del governo spagnolo, il socialista Josè Zapatero, ha annunciato che elezioni anticipate si terranno il prossimo 20 novembre. Il governo spagnolo scioglierà il parlamento il prossimo 26 settembre per poi procedere al voto. Nei sondaggi il candidato socialista Alfredo Perez Rubacalba è in svantaggio rispetto a quello del partito popolare Mariano Rajoy. Il 2 aprile 2011, nel corso di un'assemblea del Partito socialista, Zapatero aveva annunciato ufficialmente la decisione di non ricandidarsi alle prossime elezioni, previste nel marzo 2012, ritenendo le due legislature alla guida del governo spagnolo "un periodo ragionevole", sia per il Paese che per la sua famiglia. Aveva tuttavia precisato di voler rimanere alla guida dell'esecutivo fino al termine della legislatura corrente.

La disoccupazione scende ma resta sopra al 20% Nel secondo trimestre la disoccupazione in Spagna è scesa al 20,9% rispetto al 21,3% dei tre mesi precedenti, ma è comunque rimasta sopra la soglia del 20% per il terzo trimestre consecutivo. Lo scrive l’agenzia Bloomberg, notando come il dato relativo ai senza lavoro aggravi la peggiore recessione che la Spagna ha visto negli ultimi sessanta anni. I prezzi al consumo a luglio, intanto, sono aumentati del 3,1% dopo il +3% di giugno.

Moody's minaccia di abbassare il rating L'agenzia Moody’s potrebbe presto abbassare il rating del debito sovrano della Spagna - attualmente valutato come Aa2 a causa delle difficoltà di bilancio del paese iberico, che creano una "crescente vulnerabilità alle tensioni del mercato".

La minaccia si accompagna a quella di ridurre il rating di quattro fra le maggiori banche iberiche, incluso il supergigante Santander - numero uno della zona euro - ma anche il Banco Bilbao Vizcaya (Bbva), CaixaBank e La Caixa.

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