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Swiss Made e design italiano: un successo internazionale

«Festina strizza l'occhio al glamour tra cristalli Swarovski e dettagli originali»

Fabrizio Rinversi

Philip Watch, per Massimo Carraro, Presidente del Morellato Group è una creatura preziosa, da curare con grande affetto. Non che non si dedichi al 100% anche a tutti gli altri brand orologieri in portafoglio del suo Gruppo (e sono tanti, ricordiamo Morellato, Sector, Lucien Rochat, Maserati, Trussardi, Furla, etc), ma il segnatempo Philip Watch lo rende particolarmente orgoglioso: «Questi sono gli anni del value for price e Philip Watch è la marca perfetta in tal senso, perché riesce ad offrire un rapporto qualità/prezzo per un prodotto Swiss Made, come nessun altro marchio. I valori aggiunti sono la creatività, ed il mix Swiss Technology/Italian Design. Mi fa piacere verificare come l'italianità e il prezzo accessibile, per Philip Watch, non siano valori riconosciuti solo entro i nostri confini ma anche all'estero, specificamente in Medio Oriente e nel Far East. Dove, in passato, non emergevano appieno». Una positività che impone anche crescenti responsabilità nei confronti del cliente: «L'orologio timeless Philip Watch aggiunge Carraro - non ha modificato il target di pubblico, ma oggi è richiesto da una clientela internazionale sempre più ampia. Che, grazie alle numerosissime fonti informative, è divenuta più competente ed evoluta». Un compito cui la Casa assolve, in primis, sviluppando le collezioni storiche e consolidate - come la Caribe, la Sunray e la Wales - e poi essendo attenta alle tendenze del momento. Interpretando, ad esempio, l'espressività minimal chic anche se, sottolinea Carraro, «non abbiamo l'ossessione del lancio frequente di nuove collezioni».

Ecco, allora, per la stagione F/W 2017, sul target maschile, la linea Sunray declinarsi tra cronografi, dual time ed una sofisticata versione automatica (movimento ETA) con découpage frontale sul movimento, con comuni denominatori quali la scala dei minuti/secondi a chemin de fer, il quadrante soleil o ligné, le sfere a gladio o Dauphine: di particolare appeal il Dual Time al quarzo, in acciaio o acciaio PVD rose gold, da 39 mm, con l'indicazione del secondo fuso al 6 (regolabile tramite pulsante al 4) e gran data a doppia finestrella al 12. E, ancora, il Caribe, con dieci nuovi modelli, suddivisi tra solotempo da 41 mm automatici e al quarzo, cronografi automatici (movimento ETA-Valjoux 7750 e ghiera incisa con la scala tachimetrica), day-date al quarzo. Relativamente alla clientela muliebre, Carraro ha le idee molto chiare: «Ci indirizziamo sia sul modello sportivo che stylish chic. La donna è poliedrica e negli scorsi anni è stata troppo trascurata dal prodotto Swiss Made. Dunque si sono aperti spazi interessanti». Esemplificativa la collezione Eve, d'imprinting rétro, con cassa di forma tagliata su tronco di cono, ma sfaccettata su 8 lati ottenuti da un rettangolo di base.

E, per il prossimo futuro? Carraro ci confida: «Per il 2018 vogliamo realizzare un modello subacqueo, ma con connotati d'eleganza classica e, per questo abbiamo preso spunto, nei nostri archivi, da alcune vecchissime versioni di Caribe».

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