PAROLA_LETTORI

Tanto allarme per nulla sul riscaldamento

Caro Granzotto, ha letto il violentissimo attacco che Carlo Rovelli fa, dalle pagine dell'un tempo glorioso Corriere, ai «negazionisti», a coloro che non credono ciecamente al riscaldamento globale per colpa delle attività umane? A questi e quindi a me e di certo anche a lei dà chiaro e tondo dei cretini. Si chiama dialogo.Ugo Siliprandie-mail Ho letto, ho letto, caro Siliprandi. M'ero già imbattuto nel Rovelli: in quella occasione sostenne che nessun profugo siriano proveniva (ma chi glielo assicurò? Al Baghdadi?) dalle zone controllate dall'Isis perché dove c'è l'Isis ivi regna la pace e la serenità. Si figuri, quindi, se mi stupisco quando afferma sia «accertato» che la Terra si sta riscaldando «in maniera inusualmente rapida» e che ciò «sia attribuibile in misura considerevole alla attività umana». E che «le proiezioni indicano che se non vengono presi provvedimenti (il ritorno alla civiltà preindustriale, ndr) l'aumento della temperatura può arrivare a 4-5 gradi» ciò che comporterebbe «estinzioni di massa». Di accertato c'è solo che i mutamenti climatici, con saliscendi di caldo e di freddo, ci son sempre stati. E i periodi caldi - l'ultimo nel medioevo, detto addirittura «optimum climatico» - non hanno mai provocato ecatombi, bensì crescita, sviluppo e benessere (gli abitanti della Groenlandia potevano persino farsi il loro vino, mica no). Il caso ha voluto che contemporaneamente al pezzo del Rovelli, smentendo il suo apodittico «è accertato» Repubblica sparasse questo titolone: «L'appello sul clima bocciato dai fisici: Il ruolo dell'uomo non è provato» («le verità scientifiche non possono basarsi sul consenso generalizzato», tié). Per non dire che qualche giorno fa le Maldive, condannate a finire dall'oggi al domani sott'acqua per via dell'«accertato» progressivo innalzamento dei mari, hanno inaugurato il loro undicesimo aeroporto. Non un molo per sommergibili.

Aeroporto. A questo punto la domanda si impone, caro Siliprandi: chi è il cretino?

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