Cronaca locale

Tar: addio parcheggio sotto la Darsena

Ieri una sentenza ha posto fine alla lquerelle che opponeva il Comune alla società che doveva realizzare i box

Tar: addio parcheggio sotto la Darsena

«Habemus decretum». Ieri alle 17 è finalmente arrivata la sentenza del Tar che respinge il ricorso presentato dalla Progetto Darsena spa contro il provvedimento di revoca della convenzione da parte del Comune che andava a «sanare la ferita aperta» per dirla con le parole di Letizia Moratti. Giustizia è fatta, la voce che riecheggia tra i corridoio di Palazzo Marino: «la sentenza del Tar è tranchant, non ci dà ragione, ma straragione». Il tribunale amministrativo ha promosso l’operato del Comune, che tramite la Direzione specialistica parcheggi il 16 ottobre 2009 ha disposto la «decandenza dell’aggiudicazione con conseguente risoluzione, per inadempimento del concessionario, della convenzione sottoscritta il 23 settembre 2004». Che, tradotto, significa che la Darsena spa non ha più diritto di realizzare il parcheggio sotterraneo da 713 posti a rotazione e 300 box. «I giudici ci hanno dato ragione non solo sull’inadempienza dell’impresa, ma anche sul nostro operato» esulta l’assessore ai Lavori pubblici Bruno Simini.
Il giudizio nel merito arriva dopo la sentenza del Tar del 22 apirle che rigettava la richiesta di sospensiva del provvedimento del Comune. Insomma Palazzo Marino incassa la seconda vittoria, in attesa della sentenza del consiglio di stato chiamato a pronunciarsi sul ricorso in appello avanzato dalla impresa vincitrice dell’appalto dopo la bocciatura del ricorso. É fissata per oggi l’udienza che si dovrà pronunciare non solo sul ricorso alla sospensiva ma anche nel merito. «Se avremo ragione anche al terzo grado, allora chiederemo i danni» annuncia Simini. Ora l’amministrazione potrà finalmente prendere in mano la situazione e riqualificare in maniera strutturale la Darsena per restituirla ai milanesi, riportandola agli antichi splendori nella speranza di cancellare dalla memoria dei suoi cittadini la ferita che ha lacerato il quartiere storico per oltre sei anni.
Sul fronte opposto masticano amaro i soci della Darsena spa: «La sentenza ci lascia allibiti, perché riduttiva e inattuale: il tribunale - spiega il presidente Ezio Pellegrini - si ferma al 2006, accusandoci di non avere terminato gli scavi archeologici, cosa per altro non vera, e tutto quello che è successo dopo? La firma della convenzione è del 2004, ma l’area non ci venne consegnata fino al luglio 2005, come giustifica il Tar questo periodo in cui avevamo le mani legate? Non abbiamo potuto terminare gli scavi perché il Comune non ha mai voluto firmare il diritto di superficie per la nuova area destinata al parcheggio, dopo i ritrovamenti. E i costi lievitati?». Due gli scenari possibili: se il Consiglio di stato gli darà ragione, allora il Comune intenterà una causa civile per chiedere il risarcimento danni all’impresa per qualche milione di euro. Dall’altra parte i soci della Darsena spa con il loro presidente «auspicano che il consiglio di stato ribalti la sentenza. Se l’udienza nel merito sarà rinviata al prossimo autunno aspettiamo - annuncia Pellegrini -, se si tratterà di aspettare un anno chiederemo una nuova sospensiva.

I costi lievitano e noi abbiamo le mani legate, ma abbimo bisogno di sapere se quel parcheggio si farà o meno».

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