Roma

Tarquinia Alla basilica serata Haendel con i «Mottetti sacri» del suo periodo romano

Dei rari mottetti sacri in latino che il viterbese Festival Barocco propone alle 21 nell’incantevole basilica di Santa Maria in Castello, a Tarquinia, con la voce solista di Emma Kirkby, accompagnata dagli strumentisti del London Baroque, sappiamo che la prima esecuzione avvenne nella cappella del maniero di Vignanello, residenza del marchese Ruspoli, nel giugno 1707, durante la prima delle due estati che Haendel trascorse a Roma, dove animò le riunioni letterarie e musicali della grande Accademia dell’Arcadia. Haendel era giunto nella capitale nei primi mesi del 1707, portando con sé, oltre le immancabili lettere di presentazione che gli deve aver fatto il Granduca di Toscana, Ferdinando, nient’altro che le sue straordinarie doti di virtuoso al cembalo e all’organo. Il grande compositore che oggi conosciamo era ancora di là da venire (Haendel, del resto, aveva appena 22 anni); e perciò quel suo viaggio in Italia aveva innanzitutto il senso di un apprendistato «sul campo» dell’arte musicale italiana. Nei due anni di permanenza a Roma Haendel scrisse una quantità enorme di musica. I mottetti, che si ascolteranno a Tarquinia, appartengono in verità a un genere - quello del «mottetto» latino per voce sola ed accompagnamento strumentale - poco praticato dal musicista in quegli anni; perchè, invece, altri sono i generi che Haendel frequentò con assiduità, oltre l’oratorio musicale (dalla «Resurrezione» che si è ascoltata in apertura di festival, al «Trionfo del Tempo e del Disinganno»). Egli si dedicò molto alla «cantata da camera» in lingua italiana, di argomento profano, nella consueta forma di alternanza «aria-recitativo». Ne scrisse un centinaio circa, fra le quali alcune brillano per maturità di discorso musicale, gusto e varietà strumentali.

Il Festival Barocco, che ha intitolato il concerto di Tarquinia «Cantate di Vignanello», ha in corso d’opera mutato programma, ma ha mantenuto il titolo primitivo, optando per 3 mottetti che alternerà ad altrettante sonate per 2 violini/viola da gamba e basso continuo, sempre di Haendel.

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