Roma

Teatro Guidi gentiluomo «versatile»

Appartiene notoriamente al periodo delle opere giovanili di Shakespeare anche se non si hanno notizie certe sulla data di composizione. Certo è, invece, che I due gentiluomini di Verona è una commedia eufuistica che anticipa alcuni temi classici della futura produzione del Bardo, echeggiando tra l’altro situazioni accostabili alle coeve La commedia degli errori e Sogno di una notte di mezza estate. Siamo, infatti, alle prese con una trama orchestrata su due perni centrali: l’amicizia che lega Proteo e Valentino e l’amore nutrito da entrambi per Silvia. Amore che comprometterà ovviamente il rapporto affettivo tra i due uomini, complicando la vicenda a furia di intrighi e tradimenti (vi risuonano motivi persino del successivo Otello) ma garantendo, alla fine, il ritorno all’ordine e alla fedeltà amicale. A prescindere comunque da questa ricca materia romantico/romanzesca, la bellezza di quest’opera sta soprattutto nella lingua, nello scontro verbale in cui rifulgono i protagonisti. Non è un caso allora che, nell’allestimento della commedia con cui si apre la nuova stagione del Silvano Toti Globe Theatre, i due ruoli principali spettino a due interpreti molto apprezzati dal pubblico come Gianluca Guidi (Proteo) e Giampiero Ingrassia (Valentino). Entrambi figli d’arte, entrambi versatili e abili nel canto, Guidi e Ingrassia si ritrovano qui alle prese con un match recitativo che, diretto da Francesco Sala, chiama in campo tutte le loro doti espressive. «In questa commedia giovanile, si mescolano amore, amicizia, denaro e potere, si sovvertono allegramente - spiega il regista - le gerarchie servo-padrone, si ribaltano le identità per mezzo di travestimenti. La foresta popolata da ingenui banditi, nel pieno spirito pastorale, paleserà il lieto fine: conversione, perdono e promesse di riconciliazione con il mondo e con se stessi». Tanto più che il testo è stato tradotto e adattato, non senza qualche giustificabile licenza, da Vincenzo Cerami, che non fa mistero della sua libertà interpretativa: «Le commedie si nutrono di molta extratestualità, di giochi linguistici e modi di dire, di riferimenti all’attualità e ai miti di un’epoca». Se i motti di spirito del geniale autore inglese hanno assunto sfumature a noi familiari, stessa libertà creativa si ritrova pure nella musica composta ad hoc da Nicola Piovani e riconducibile a «una partitura che sia insieme lirica e ironica, una musica che canti drammi d’amore senza prendersi sul serio. Proprio come fa Shakespeare nelle sue commedie». Nel cast, tra gi altri, Ugo Maria Morosi, Loredana Piedimonte, Viola Pornaro. In scena da questa sera al 18 luglio.

Info: 060608.

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