Roma

Teatro Olimpico È un cane di nome Nerone la nuova «spalla» di Battista

Il carattere da ragazzino esuberante, cresciuto nel popoloso quartiere di San Giovanni dove suo padre gestiva un bar, gli è rimasto. Diretto, istintivo, caustico. Insieme con la semplicità, sono questi i fattori che determinano la vis comica di Maurizio Battista. Un talento naturale che però impazzisce quando la gente ride dei suoi monologhi strappati alla quotidianità. «Oggi pure i trans ci rubano la scena» sibila il protagonista di Sempre più convinto, lo spettacolo che da sabato (e fino al 3 gennaio) terrà il cartellone del teatro Olimpico. Sulle note di Rugantino, rivisitate dalla band di Lallo Circosta, Battista dividerà la scena col suo cane, Nerone. «Un barboncino perspicace, intelligente, coraggioso e generoso. Uno che non chiede ma dà» mormora il comico, reo, nei suoi precedenti show, di aver messo alla berlina i proprietari dei cani. Ha cambiato idea? «Sì, mi sono appassionato al miglior amico dell’uomo sette mesi fa, su pressione della mia compagna. E se prima mi divertivo a ironizzare sugli atteggiamenti esasperati dei padroni, oggi ho trovato un nuovo amore, Nerone». Anche per questo, Battista ha concesso agli operatori dell’associazione Volontari Canile di Porta Portese di occupare il foyer del teatro per sponsorizzare le adozioni degli animali presenti nei canili municipali. «Sempre più convinto esplora le mie passioni: Roma e il cane. Altro che fiction in bergamasco; io difendo l'Italia e Roma, la mia città. In questo spettacolo darò anche la parola a Nerone (la voce è quella di Andrea Perrone ndr) per avere un’opinione canina sull’uomo». Cani attori e attori cani: lei come la vede? «Dico che Nerone è meglio di Scamarcio, e senza nemmeno parlare pugliese. Ho appena finito di girare un film con Pupi Avati "Il figlio più piccolo" con Laura Morante, Luca Zingaretti e Christian De Sica. Uscirà a febbraio ed è il mio debutto nella celluloide di serie A. Per una posa di tre minuti, Avati mi ha fatto girare un giorno intero. Altro che cinepanettoni». Musica dal vivo, liriche di Trilussa, un tuffo nella romanità di ieri e di oggi, ha deciso di commuovere? «Sono nato comico e non parlo dei massimi sistemi, ma oggi c’è posto per altro: una toccante citazione di Chaplin, una lettera scritta e mai spedita per raccontare il conflitto con mio padre, e un paio di momenti teneri con Nerone.

In scena affronterò anche la questione femminile dalla preistoria ad oggi, passando per l'antica Roma. Il sesso debole per me è sempre stato quello forte, infatti, era Wylma ad avere la clava, o no?»

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