Scienze e Tecnologia

La sicurezza dei droni in volo? Ora passa dalla Cina

AeroScope: da DJI un aiuto alle Forze dell'Ordine per il controllo dell’aria, in attesa che vada a regime la nuova piattaforma per l’erogazione dei servizi di Unmanned Aerial Vehicles Traffic Management (UTM)

La sicurezza dei droni in volo? Ora passa dalla Cina

Il mercato dei droni è in costante ascesa, per via dei prezzi abbordabili e della facilità d’uso dei prodotti entry level. Dall’altro lato, i prezzi di modelli ben equipaggiati i quali permettono ottime riprese video e fotografiche, sono scesi nel corso degli anni stuzzicando un numero maggiore di utenti incuriositi dall'ambito.

Spesso però, molti acquirenti ignorano che per poter volare in Italia bisogna essere a conoscenza della regolamentazione indicata dall’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile).

Queste regole variano a seconda del peso e delle caratteristiche del drone medesimo, classificandolo come Aeromodello, Aereomobile a Piloraggio Remoto (APR) o Sistema Aereomobile a Pilotaggio Remoto (SAPR).

Comuni a tutti ci sono alcuni paletti, che riguardano in particolare il divieto di sorvolo di aeree particolarmente sensibili come carceri e aeroporti, o limiti di altezza. Paletti questi, che spesso non vengono rispettati, causando problematiche a chi si occupa della sicurezza nell’aria.

A tal proposito, il colosso cinese DJI ha presentato ufficialmente alle autorità competenti italiane un nuovo sistema di tracciamento per individuare con precisione un multirotore in volo, anche di classe bassa, a chilometri di distanza.

AeroScope, questo il nome dell’apparato, permette di intercettare il collegamento radio tra il radiocomando e il drone, oppure lo streaming video/telemetrico che spesso questi APR usano per volare: per ora funzionante solo con apparecchi DJI, permette di recuperare seriale, posizione del telecomando, rotta e molte altre informazioni per identificare il responsabile dell’uso scorretto.

Disponibile in due versioni, fissa con un range di intercettazione pari a circa 25 km e portatile da 5 km, è già operativo nel primo step in due aeroporti asiatici, mentre viene attualmente testato nella seconda variante in tutta Europa.

Intanto, proprio in questi giorni, l'ENAV (in precedenza Ente Nazionale per l'Assistenza al Volo, ora SPA controllata dall'ENAC) ha annunciato la conclusione della procedura di gara per la selezione del partner industriale che affiancherà l’Azienda nello sviluppo di una piattaforma per l’erogazione dei servizi di Unmanned Aerial Vehicles Traffic Management (UTM).

Il partner selezionato da ENAV è una compagine industriale guidata da Leonardo in partnership con Telespazio e IDS Ingegneria Dei Sistemi e acquisirà il 40% della newco per la gestione di tali servizi, di cui ENAV deterrà la maggioranza con il 60% del capitale.

Questo è il primo passo per ENAV, che si è impegnata a sviluppare e implementare un sistema di gestione del traffico aereo specifico per gli UAV, per garantire la movimentazione sicura dei velivoli a pilotaggio remoto.

Giro di vite quindi per molti utenti, che su Facebook e Youtube spesso condividono imprese non propriamente in linea con le direttive ENAC: i controlli presto potranno essere più capillari e le sanzioni (salate) non evitabili. Un ripasso delle Normative

html" data-ga4-click-event-target="external" target="_blank" rel="noopener">QUI disponibili è quindi ampiamente consigliato.

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