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Assassin’s Creed 3

L’attesa per il nuovo capitolo della saga è stata spasmodica, ma finalmente i milioni di giocatori che hanno seguito le gesta del più celebre assassino video ludico è stata soddisfatta

Assassin’s Creed 3

L’attesa per il nuovo capitolo della saga è stata spasmodica, ma finalmente i milioni di giocatori che hanno seguito le gesta del più celebre assassino video ludico è stata soddisfatta. Prima per Xbox 360 e PS3, poi per PC è stato possibile acquistare Assassin’s Creed III, formalmente ritenuto da Ubisoft, che ha sviluppato e prodotto il titolo, come ultimo della serie.

Va premesso che la conoscenza dei precedenti quattro episodi è fondamentale per capire lo svilupparsi dell’azione in questo Assassin’s Creed III; la narrazione preliminare, infatti, è un’introduzione piuttosto lunga ma necessaria per poter affrontare le insidie del titolo. Il protagonista, Connor, segue un ideale fil rouge che aveva contraddistinto i suoi predecessori Desmond Miles ed Ezio Auditore, impegnati in una lotta all’ultimo sangue contro i Templari, incarnati qui nella società Abstergo. I salti temporali ci portano nel 18° secolo, nelle colonie britanniche del Nord America, in un ambiente che ricalca fedelmente l’ideale di “frontiera”. Qui il giovane Connor, un mezzosangue che vive come colono, muove i suoi primi passi da assassino all’interno di un vasto territorio compreso tra le città di Boston e New York. Il giocatore è portato ad esplorare una natura semiselvaggia che racchiude infinite possibilità di movimento, caccia, scoperta; assieme a questo, è chiamato a dover gestire una tenuta nella quale vivono diversi individui. L’aspetto tutto azione è controbilanciato dal dover seguire una fase gestionale di tutto rispetto, necessaria per racimolare le risorse utili ad acquistare ulteriori armamenti ed equipaggiamenti.

Al termine di questa prima parte di preparazione, si parte con l’azione vera e propria per contrastare l’onnipotente Abstergo: allora le qualità personali dell’assassino, mutuate da un dna appartenente a Desmond, saliranno alla ribalta e non avrete un attimo per pensare; conterà solo l’agire.

L’esperienza single player è stupefacente; il motore grafico di impressionante potenza gestisce con precisione i personaggi e l’ambiente, non importa con quale piattaforma si stia giocando. La colonna sonora è precisa, ricca e mai eccessiva; un particolare plauso per come è stata ricreata la neve e, in generale, il variare atmosferico ed il susseguirsi di giorno e notte. Allo stesso modo, si rimane colpiti per i combattimenti nell’acqua e sulle navi, e per la ricchezza di particolari e le possibilità d’interattività col mondo circostante.

Il discorso multiplayer è variato leggermente rispetto ai capitoli precedenti, senza troppi colpi di scena. Rimane quasi invariato il centro d’addestramento Abstergo, nuovi upgrade e uno stile grafico ritoccato, una nuova modalità “Branco”, che privilegia le missioni ad obiettivi, i bonus acquistabili con una valuta virtuale: in ogni caso una risorsa importante per cimentarsi in sviluppi ulteriori del gioco.

Dal punto di vista commerciale è geniale l’offrire una versione più curata e completa di gadgets e contenuti con un piccolo sovrapprezzo rispetto al gioco base.

Ubisoft ha esaltato ancor di più l’essenza single player di Assassin’s Creed, rendendo il titolo estremamente giocabile e fruibile ad una vasta tipologia di appassionati.

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