Scienze e Tecnologia

Assassin's Creed IV riesce nell'intento di riguadagnarsi il pubblico

Il nuovo titolo della Ubisoft conquista punti tra i fan della saga

Assassin's Creed IV riesce nell'intento di riguadagnarsi il pubblico

Se al cinema vanno di moda, in questi giorni, i pirati moderni (vedi il bellissimo Captain Phillips con Tom Hanks), nei videogiochi, invece, si punta sulla tradizione, come nel riuscito Assassin’s Creed IV - Black Flag (Ubisoft), da poco in vendita. AC4 era atteso dopo la parentesi meno riuscita del capitolo precedente, anche in vista dell’arrivo delle nuove consolle che cambieranno, inevitabilmente, il modo di fare videogames. Ebbene, riscossa avvenuta, perché grazie ad uno dei personaggi più carismatici degli ultimi tempi, il titolo della Ubisoft ha riguadagnato punti importanti nei fan della saga. Non era facile, perché quando sforni un titolo all’anno (qui siamo al sesto) diventa difficile trovare nuove idee, trame accattivanti, motivi di acquisto importanti e differenti dalla mera serialità. Ebbene, Edward Kenway, protagonista di AC4, ci ha conquistato per il carisma che gli hanno cucito addosso, deciso cambio di passo rispetto all’albero genealogico della famiglia. Kenway bada al sodo, navigando per mari in cerca di ricchezze, e lo fa con un grado di giocabilità sensibilmente migliorato (agevolato), soprattutto per chi ha meno dimestichezza con i pad e i loro tasti. Un gioco più lineare, insomma, snello, ma non per questo meno interessante. Ci vogliono una ventina di ore buone per arrivare ai titoli di coda ma se vi sbizzarrite con le tante missioni extra presenti, potrete triplicare il risultato finale. La materia del contendere, infatti, è varia. Dalla raccolta di oggetti alle armature, dalla caccia per le pelli alla pesca, tanto per citarne alcune, la macedonia di generi è servita. Si diceva della semplificazione: da apprezzare il menu di fabbricazione e la possibilità di attivare facilmente le mappe del tesoro, senza inutili perdite di tempo.

La Jackdaw su cui naviga il nostro pirata, ha un ruolo fondamentale e, proprio per questo, deve crescere come il vostro personaggio, attraverso il reclutamento della ciurma e il miglioramento della nave (ad esempio i cannoni o i mortai). Dateci sotto, perciò, con furti, cannoneggiamento e abbordaggio ad altre imbarcazioni, materie prime, soldi per costituire una temibile flotta. E occhio ai pescecani quando vi immergete per i tesori sommersi.

Fin qui, i meriti. Esistono, però, anche dei limiti che, gira e rigira, sono sempre quelli. I combattimenti a turno e i personaggi che si incastrano, sono sempre dietro l’angolo; una delusione per chi si augurava un miglioramento che, a questo punto, si spera rinviato per le next gen. Tecnicamente, invece, è uno spettacolo per gli occhi e il doppiaggio di Pannofino per il personaggio di Barbanera dà un tocco in più al gioco; così come i canti dei marinai. In definitiva, un titolo che, con l’arrivo del Natale, si toglierà molte soddisfazioni sotto l’albero.

E noi che ci giochiamo, con lui.

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