Scienze e Tecnologia

Google dribbla il fisco: meno di 2 mln in tasse

Nel 2012, Big G ha pagato solo 1,8 milioni all'erario. Già in passato nel mirino per le strategie fiscali. La società nega: "Rispettiamo le normative"

Nel 2012, Google Italy, la sezione tricolore del gigante informatico, ha pagato all'erario soltanto 1,8 milioni di euro. La stessa cifra che aveva versato l'anno precedente. Un dato che fa pensare, visto che già in precedenza Big G era finito nell'occhio del ciclone per una serie di strategie utilizzate per dribblare i controlli fiscali.

Solo in Italia, lo scorso anno Google ha realizzato ricavi per 52 milioni e utili per 2,5. Nel mirino di molti Paesi, è riuscita già in passato a limitare al minimo i pagamenti, soprattutto in Gran Bretagna, Francia e Italia. Tra il 2002 e il 2006 - secondo un'ispezione della Gdf - Google Italy aveva registrato redditi non dichiarati per circa 240 milioni (con un risparmio di 70 milioni di tasse) e Iva non pagata per 96 milioni di euro.

Un portavoce di Google ha risposto alle critiche sollevate, sottolineando che la società "rispetta le normative fiscali". La vera problematica sarebbero "gli incentivi fiscali per attrarre investimenti", che i governi mettono in campo e a cui "le aziende rispondono".

Per questa ragione - spiega il comunicato - la società, che lo scorso anno ha pagate una "tax rate complessiva del 20% circa" ha la sua sede europea in Irlanda.

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