Scienze e Tecnologia

Le nuove truffe su Postepay arrivano via Facebook

Le pagine social delle varie aziende sempre più spesso forniscono supporto ai clienti, ma attenzione alle vere richieste di intervento.

Le nuove truffe su Postepay arrivano via Facebook

Le truffe riguardanti le Postepay sono da tempo conosciute e tendenzialmente arrivavano via email con contatti fasulli che chiedono dati e controlli generici dell’utente.

Con l’espansione così forte dei social, sempre più spesso le aziende hanno sentito la necessità di fornire attraverso le loro pagine ufficiali supporto ai clienti, molte volte per mettere a tacere lamentele e critiche presenti sulle bacheche. Questo ha fatto aumentare però esponenzialmente il numero di richieste, rendendo sempre più spesso necessario un contatto privato per gestire nella corretta privacy le varie problematiche.

In che maniera avviene? A seguito di un post pubblico di richiesta di assistenza sul sito delle Poste, ad esempio, viene richiesto da parte dell’azienda di contattarla privatamente per proseguire.

È allora che il truffatore, leggendolo, si inserisce tra le due parti contattando l’utente e spacciandosi per operatore impiegato delle Poste: da qui poi segue la richiesta di dati sensibili e codice OTP per poter operare sulla carta Postepay del malcapitato.

La mole dei truffati è rilevante: un gruppo su Facebook dedicato a chi è stato vittima del raggiro conta quasi 800 membri, sintomo che la situazione necessiterebbe di un intervento.

Ricordiamo che nessun utente privato può sostituirsi all’azienda, in particolare a Poste Italiane, per fornire assistenza tanto più con dati così sensibili, e che solo i profili ufficiali sono quelli che garantiscono il corretto servizio richiesto.

La tecnologia corre, così rispetto alle vecchissime email di richiesta di aiuto economico dalla Russia o dall’Africa, ora i malviventi si sono dovuti anch’essi adeguare ai nuovi social… Tempi duri un pò per tutti.

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