Scienze e Tecnologia

Secondo Elon Musk è tempo di mecha: scherzo o realtà?

Il vulcanico creatore di Tesla e SpaceX, dopo auto e spazio passa alla fantascienza: è l’ora dei robot. Nuovamente proverà a materializzare i suoi sogni?

Secondo Elon Musk è tempo di mecha: scherzo o realtà?

Che Elon Musk abusi di Twitter, lo dimostra la sua bravata di qualche mese fa: a seguito del suo cinguettio sulla privatizzazione di Tesla, ha dovuto lasciare la presidenza per tre anni e pagare una maxi multa.

Ma vista la capacità inattaccabile nel realizzare ogni personale sogno (ricordiamo quello folle quanto inutile del lanciafiamme), più di una persona è saltata dalla sedia leggendo un tweet di qualche giorno fa:

“E’ tempo di creare un mecha”. Mecha, parola che riassume in poche lettere una categoria di robot imponenti, colossali, ricordi dell’infanzia e non solo.

Almeno una volta nella vita sarà capitato di incrociarne uno, fossimo stati ragazzi o ormai adulti: la videoteca di anime giapponese su essi ha costruito veri miti generazionali, partendo da Mazinga per arrivare a Neon Genesis Evangelion.

Nell’emisfero occidentale, è stato il cinema a sdoganarli al grande pubblico: La guerra dei mondi, Robocop, Avatar e Pacific Rim tra i più famosi.

Da sempre dichiaratamente appassionato di anime, Musk ha espresso parere lusinghieri su di un recente lungometraggio giapponese intitolato “Your Name”, presentato al pubblico nel 2016 e subito considerato un cult del genere.

Durante una chiacchierata con alcuni fan, ha evidenziato la sua passione per il drammatico Neon Genesis Evangelion: la serie, universalmente riconosciuta come tra le miglioni di fine millenio, è un mix di robot e analisi introspettiva sul fenomeno degli otaku giapponesi con riferimenti a concetti religiosi, esistenziali e interpersonali.

Una specie di Gundam del nuovo millennio, dove il Peter Rei della situazione non si trova soltanto a combattere una guerra che non gli appartiene, ma vive la difficoltà dei teenagers nell’avvicinarsi al prossimo con la paura di rimanere ferito.

Storie lontane dalla generazione di robot anni 70, figlia della mente geniale di Go Nagai e sfociata nei vari Mazinga, Goldrake e Ufo Robot: più semplici forse, come il funzionamento dei grossi mecha immaginati a quei tempi.

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