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Tedesco su Vendola: "Sapeva tutto"

Ecco il verbale dell’interrogatorio al gip del senatore Pd accusato di concussione e corruzione per la gestione della sanità pugliese L’ex assessore punta il dito contro il governatore: delle Asl era sempre informato. Accuse anche a Frisullo e ad altri membri della giunta

Tedesco su Vendola: "Sapeva tutto"

Gian Marco Chiocci - Massimo Malpica

Scosse in arrivo per il «sistema-Vendola». Col Pd che si spacca sempre più sulla richiesta d’arresto per i reati di concussione, corruzione, turbativa d’asta dell’ex assessore della Regione Puglia, Alberto Tedesco (oggi senatore Pd) nuovi segnali tellurico-giudiziari minano la serenità dell’amministrazione di centrosinistra. Inchieste note e meno note prossimamente rischiano di far precipitare la situazione. Nel frattempo ci pensa Tedesco, nel suo interrogatorio al gip, a tirare in ballo pesantemente Nichi. In oltre 200 pagine di verbale il parlamentare spiega che il governatore era sempre informato sulle nomine di primari e dirigenti Asl. Questione, questa, che a Tedesco è costata la richiesta di manette e a Vendola una tirata d’orecchie. «Vendola sapeva tutto. Sempre».

Dal verbale: «Ho detto qual era la mia modalità di azione che ho sempre seguito in questi quattro anni. Quando c’erano vicende nelle quali ritenevamo vi fossero interferenze oppure gestione improprie di questioni attinenti alle gestioni delle Asl - dice Tedesco - io ho sempre riferito al presidente Vendola e ho sempre richiesto l’intervento del presidente Vendola. Sempre». Non a caso Tedesco si dilunga sul duro faccia a faccia con l’ex assessore ai Trasporti Mario Loizzo nella stanza del governatore per la nomina di determinati dirigenti. Tedesco parla di «interferenze» della politica allargandola ad altri big del centrosinistra pugliese. Tira dentro l’ex vice di Vendola, Frisullo, coinvolto nel caos-Tarantini. Tira dentro, per l’appunto, Loizzo che ha detta di Tedesco si sarebbe interessato per un primariato in particolare: «È stato dimostrato che nel caso del primario De Fini, a sostegno del dottor De Fini, c’era un’interferenza: quella dell’assessore Loizzo. Questo glielo dice anche la dottoressa Cosentino nell’interrogatorio».

Tedesco ammette che lo stesso De Fini gli chiese un appoggio per il concorso e in cambio disse che si sarebbe messo a sua completa disposizione per motivi politici: «Gli risposi che si doveva mettere a disposizione dei suoi pazienti!». E ancora su Loizzo: «Sono stato costretto a un confronto nella stanza del presidente della Regione con l’assessore Loizzo che con un atteggiamento proprio irruento e assolutamente degno di miglior causa sosteneva le ragioni del De Fini». E ancora: «Loizzo era abbastanza determinato nel difendere persone con le quali nel frattempo si era costruito rapporti (...) e c’era un altrettanto forte interesse di Frisullo a operare su Lecce attraverso il dottor Sanapo» indicato in lettere anonime «arrivate anche a Vendola» come «ricevitore di questuanti e dipendenti Asl, per raccogliere postulazioni varie», direttamente nella segreteria di Frisullo. Fra le «interferenze» politiche Tedesco cita, a mo’ d’altro esempio, la nomina di Alessando Calasso a direttore sanitario dell’Asl di Bari.

E l’intromissione, per l’appunto, l’attribuisce al dottor Fiore (Tommaso, successore di Tedesco, attuale assessore alla Sanità, ndr): «Di questa interferenza continua di Fiore attraverso il dottor Lonardelli nei confronti della dottoressa Cosentino io ho parlato con il presidente Vendola (...) col risultato che Lonardelli è stato rimosso ed è stato nominato Calasso».

E Vendola? «Non so se questo risultato sia stato il frutto di questa mia - diciamo - informativa nei confronti del presidente Vendola, di fatto questo è avvenuto».

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