Cronaca locale

Tendenze

È nata 110 anni fa all'ombra della Madonnina ad opera dell'ingegnere Luigi Bezzera la macchina per il caffè espresso. E a ben vedere questa bevanda dal gusto deciso, da bere rapidamente, in piccole quantità, rimanendo in piedi al bancone del bar, sembra fatta proprio su misura per i milanesi, che la tradizione vuole sempre di fretta. Eppure, nonostante il grande successo dell'espresso e la diffusione dei bar abbiano da sempre tenuto lontana dal nostro Paese la grande catena statunitense Starbucks coffee (l'ennesima recente voce di prossime aperture è già stata smentita), i milanesi non sembrano affatto restii ad accogliere nuove possibilità: Così le proposte di caffè «alternativi», di ispirazione più o meno americana, stanno raccogliendo sempre più successo. L'ultima, almeno in termini di tempo, è l'apertura di Arnold coffee in via Orefici, a pochi metri da piazza Duomo, quinto locale nel giro di due anni dell'omonima catena fondata da Alfio Bardolla e Andrea Comelli, che nel capoluogo lombardo contava già due negozi, uno nei pressi dell'Università Statale, l’altro vivino alla Cattolica. Basta fare un giro in centro per rimanere colpiti dalla coda al bancone per ottenere un caffè mocha o un caramel macchiato in vero stile americano e notare, per chi ha avuto modo di conoscerla all'estero, l'impressionante somiglianza con la proposta Starbucks, leggermente rinforzata sul fronte del menù per la pausa pranzo. «L'obiettivo è offrire un'esperienza diversa da quella cui siamo abituati, mettendo a disposizione un posto tranquillo con connessione wi-fi gratuita dove sorseggiare un caffè o un tè, lavorando al computer piuttosto che leggendo un libro, senza fretta», spiega Alfio Barcolla, co-fondatore di Arnold coffee.
Del resto, già parecchi anni fa bicchierini di carta «da asporto» e donuts glassate fecero il loro timido ingresso in Italia al seguito di McDonald's e l'idea di concedersi un caffè sfizioso per ricaricare le energie nel corso di una giornata pesante o rilassarsi nel tempo libero può tranquillamente convivere con l'abitudine dell'espresso. Ecco spiegato allora anche il successo di un'altra catena, Lino's coffee, che ha rivisto in chiave tutta nostrana l'esperienza dei caffè del nord Europa, per poi esportarla anche all'estero. «L'idea è quella di far vivere un'esperienza - spiega Fabio Prandini, responsabile dell'azienda -, quindi sedersi, fare incontri, rilassarsi, in un ambiente con una musica particolare che richiama il mondo del caffè e il relax». Un'esperienza è già quella di riuscire a scegliere tra i 100 diversi prodotti a base di caffè elencati nel menù di tutti i Lino's coffee in Italia - 13 tra Milano e hinterland - e all'estero, dove, spiega Prandini, sono visti come «lo Starbucks italiano». Ma le proposte per un caffè originale, che si trasformi in un momento speciale, si stanno moltiplicando, visto che anche i classici bar si stanno adoperando per arricchire la loro proposta di nuove ricette.

Così come le librerie si stanno aprendo all'idea di offrire ai propri clienti uno spazio per la lettura arricchito da caffè, tè, tisane e dolci, una nuova abitudine che accomuna le grandi catene (da provare il caffè americano aromatizzato alla vaniglia di Puro Gusto, presso il Mondadori Multicenter di piazza Duomo) e spazi più raccolti come, Libri & caffè in viale Premuda angolo Piero Maestri.

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