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Tennis, la piccola Dokic ha battuto il papà orco

Favola a lieto fine agli Asutralian Open. Nel ’99, sedicenne, stupì il mondo. Ma il padre violento la dominava. Poi la fuga e la decisione di ripartire da zero

Tennis, la piccola Dokic 
ha battuto il papà orco

Mi è sempre piaciuto credere nei sogni e nelle favole. Ai tempi delle Colonie, quando studiavo in un collegio inglese a Nairobi, assieme alle mie compagne facevamo un gioco: ognuna di noi esprimeva un desiderio, sognando che si sarebbe avverato, magari per una volta sola! Ovviamente il mio sogno era quello di trasformarmi in una campionessa di tennis. Sono certa che ancora oggi ogni bambina che impugna una racchetta abbia questo segreto desiderio nascosto dentro al cuore. Ieri negli Australian Open il pubblico di Melbourne e il mondo intero hanno assistito alla realizzazione non soltanto di un sogno che appariva impossibile, ma anche di una bella favola nella quale Jelena Dokic, una giovane donna di 25 anni, ha ottenuto il più sorprendente e insperato risultato della storia, qualificandosi per i quarti di finale del torneo.

Alcuni appassionati di tennis ricorderanno la sedicenne serba, minuta, dall'aria timida, con i grandi occhi azzurri spalancati, impegnata a battere campionesse del calibro di Hingis, Seles, Capriati, Mauresmo, Henin, Williams, Clysters, per diventare la n. 4 della classifica mondiale. Tutto questo accadeva nel 2002. Ebbene, proprio lei, Jelena Dokic, dopo aver guadagnato 4 milioni di dollari solo in premi in denaro, era scomparsa dalla circolazione per colpa di un padre sempre ubriaco, violento e oppressivo che l'aveva resa davvero impopolare.

Damir Dokic, come era accaduto al padre di Mary Pierce, era stato buttato fuori dai campi da tennis dalla Women Tennis Association, ma la figlia, colpita da una tremenda depressione, non era stata capace di ribellarsi. Nonostante le amorevoli cure di Leslie Turner, ex-tennista degli anni Sessanta che l'aveva praticamente adottata facendole prendere anche la nazionalità australiana, Jelena aveva lasciato il Paese e poco dopo anche il tennis. Di lei nessuno aveva saputo più nulla. Poi il miracolo. Nella vita della bella tennista è entrato Tim Bilkic. I due si sono innamorati. Il fratello di Tim si è trasformato nel suo nuovo allenatore e la ragazza, che negli Australian Open era entrata nel tabellone grazie a una wild card, ha ritrovato non solo la magia per vincere ma anche per conquistare l’affetto del pubblico. La gente di Melbourne si è infatti avvicinata a lei dopo che nelle interviste di vigilia aveva candidamente raccontato la battaglia vinta contro la depressione.

A caldo, ieri, dopo il trionfo, la Dokic ha aggiunto: «Credo proprio di aver ricominciato la seconda parte della mia carriera...». Un attimo dopo, però, informata del fatto che suo padre, avendola vista vincere in tv, stava pensando di organizzare un viaggio a Melbourne («amo l’Australia, se riesco arrivo», questa la dichiarazione resa a un giornalista), Jelena si è fatta di ghiaccio: «Non ho più avuto contatti con lui, è la prima volta che lo risento parlare, ogni rapporto è definitivamente chiuso».

Dunque, davvero una favola triste diventata a lieto fine, una favola che forse non finisce qui perché, dopo aver eliminato Tamira Paszek, Anna Chakvetadze (testa di serie n. 17), Caroline Wozniacki (testa di serie n. 11) e ieri la Kleybanova nel prossimo turno Jelena Dokic - che ha iniziato il torneo come n. 187 del mondo - affronterà Dinara Safina. Con quello che la ragazzina dai grandi occhi azzurri ha dovuto affrontare nella vita per liberarsi dal padre, una partita di tennis può davvero essere considerata soltanto come un bel gioco.

Buona fortuna Jelena.

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