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Tensione in Iran Primi arresti
Clima di grande tensione in Iran a pochi giorni dalle presidenziali, previste per il 17 giugno. Ieri sono state smentite le voci di nuovi attentati: «Ci sono state alcune minacce al telefono, ma nessuna è stata messa in atto", ha detto Ali
Aghamohammadi, un portavoce del Supremo consiglio nazionale di sicurezza. Le autorità iraniane hanno annunciato ieri di aver arrestato i primi sospetti in relazione agli attentati mortali di domenica - nella regione petrolifera di Ahvaz e a Teheran - da esse attribuiti a separatisti arabi e «terroristi» appoggiati dagli americani o dai baathisti. In una dichiarazione alle agenzie di stampa, il ministro per i Servizi di informazione (servizi segreti), Ali Younessi, ha rilevato che «alcuni autori di tali azioni sono stati arrestati, altri sono sul punto di esserlo», e ha precisato che gli arrestati «sono collegati con lestero». Il loro scopo? Impedire od ostacolare il voto di giovedì.
Aghamohammadi, un portavoce del Supremo consiglio nazionale di sicurezza. Le autorità iraniane hanno annunciato ieri di aver arrestato i primi sospetti in relazione agli attentati mortali di domenica - nella regione petrolifera di Ahvaz e a Teheran - da esse attribuiti a separatisti arabi e «terroristi» appoggiati dagli americani o dai baathisti. In una dichiarazione alle agenzie di stampa, il ministro per i Servizi di informazione (servizi segreti), Ali Younessi, ha rilevato che «alcuni autori di tali azioni sono stati arrestati, altri sono sul punto di esserlo», e ha precisato che gli arrestati «sono collegati con lestero». Il loro scopo? Impedire od ostacolare il voto di giovedì.
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