Cronaca locale

La terra dei monumenti verdi Così gli alberi fanno la storia

È uno spettacolo mozzafiato, visibile tutti i giorni in pieno centro di Varese, proprio nel parco di Villa Mirabello, sede dei musei civici. Un cedro del Libano il cui tronco ha raggiunto la circonferenza di 11 metri e mezzo. Vuol dire che per abbracciarlo ci vogliono almeno cinque persone. Ma quel cedro libanese non è solo. La Lombardia - dicono i naturalisti - è infatti la regione italiana che vanta la più ricca dotazione di grandi alberi. Il censimento regionale dei monumenti verdi a cui hanno collaborato Comuni, Corpo forestale, Ente regionale per i servizi ambientali e forestali (Ersaf) e Guardie ecologiche volontarie (Gev) svela che sul territorio regionale vivono almeno 2 mila 500 giganti ultrasecolari.
Specie africane, americane e asiatiche ma anche larici, pioppi, farnie che per dimensioni, monumentalità architettonica e paesaggistica, formano una grande e invidiabile ricchezza. Andare alla loro scoperta, adesso che l’autunno mostra interamente la maestosità di tronchi e rami, può essere emozionante come entrare in un museo. Come in un museo, infatti, si tratta di «pezzi» rari. «In molti casi - dice infatti Pietro Lenna, dirigente della struttura che gestisce le aree protette e la biodiversità in Regione - questi alberi sono gli unici superstiti di paesaggi perduti, oppure testimoni di eventi storici locali, miracoli, leggende». Come il gigantesco rovere di Rugolòn, che da circa 400 anni vegeta in quel di Grandola e Uniti, piccolo comune in provincia di Como, e sotto la cui ombra i valligiani si riunivano a prendere le decisioni più importanti. Grandola si trova in Val Menaggina. Il «patriarca verde» vanta misure record anche per la sua specie: 28 metri di altezza e otto di circonferenza. Un gioiello talmente raro, che la sua manutenzione è stata affidata a Italia Nostra.
Si tratta di alberi che raccontano una storia lunga anche secoli. Come, ad esempio, una farnia ancora in perfetta salute nonostante i suoi 500 anni di età, che vive in provincia di Mantova. Un esemplare enorme per la sua specie (raggiunge un’altezza di 24 metri, una circonferenza di 482 centimetri, mentra il diametro della chioma arriva addirittura a 36 metri), e pare che Ferrante Gonzaga (viceré di Sicilia, signore di Guastalla e governatore di Milano dal 1546 al 1554) avesse l’abitudine di fermarsi al suo riparo durante le battute di caccia. Si trova in mezzo a un campo nel comune di Sacca, sulla strada che porta da Goito a Rivalta sul Mincio. Ma anche nel Bresciano e nella Bergamasca i monumenti verdi abbondano: due per tutti sono un cedro dell’Himalaya che vive a Paladina, località Sombreno, alto 37 metri (il che vuol dire più di una casa di 10 piani!) con un tronco di quasi sette metri di circonferenza e, nel Bresciano, un imponente faggio visibile a Magosa, sul sentiero 70/71 del Parco Alto Garda, che ha un’altezza di 17 metri, mentre la circonferenza del tronco arriva a 580 centimetri.
Naturalmente anche le province di Cremona, Lecco, Lodi, Pavia e Sondrio hanno i loro giganti botanici. Come il cipresso calvo alto 32 metri che da circa 200 anni risulta gradito ospite di viale Campari, 60, a Pavia. O come il vertiginoso pioppo canadese (38 metri di altezza per un tronco di 493 centimetri di circonferenza) che risiede da tempo immemore a Cascina Sacchella, nel comune di Valera Fratta, vicino a Lodi.
Gran parte degli alberi monumentali lombardi, si trova comunque sulle rive dei laghi (soprattutto quello di Como) dove il clima mite, accompagnato da estati umide, contribuisce alla longevità e al benessere dei grandi esemplari, molti dei quali dimorano da secoli in giardini e parchi di case nobiliari. Ad Appiano Gentile, 14 chilometri a sud ovest del capoluogo lariano, c’è uno dei più maestosi cedri dell'Atlante presenti in Italia. È alto 20 metri ma è la circonferenza a impressionare: addirittura 12 metri. Il cedro si trova nel parco di Villa Cagnola. Anche un mastodontico liquidambar può farci sentire piccoli e insignificanti: quello di Villa Gerli, a Bellagio, è alto una ventina di metri e ha un tronco di 536 centimetri di circonferenza.

Un mammouth vegetale originario del Nord America, dotato di una chioma che, proprio in autunno, ha colorazioni che cambiano dal verde, al rosso, al giallo-oro.

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