Cronaca locale

Per la «testa» di Modì si parte da 60mila euro

Domani all’incanto lavori di Giò Ponti e Castiglioni, Rotella e Baj. Il ricavato di Modigliani andrà alla Ricerca sul cancro

Matteo Chiarelli

«Carissimo Umberto, grazie prima di tutto dell'inaspettato soccorso. Col tempo spero di arrivare a sbrogliarmi: il tutto è di non perdere la testa. Mi domandi cosa conto di fare. Lavorare e esporre... ». Così scriveva Amedeo Modigliani in lettera al fratello maggiore, donandogli un proprio disegno come ringraziamento forse di un prestito di denaro ricevuto in un momento difficile. E a distanza di un secolo, quello stesso prezioso disegno, una «Testa di donna» a carboncino, sarà protagonista dell'asta Pandolfini di Arte Moderna e Contemporanea che si svolgerà il 22 novembre allo Spazio Bigli. Tra i 60mila e i 70mila euro è la stima come base d'asta di questo disegno inedito, accompagnato dalla lettera autografa, il cui ricavato della vendita andrà alla Airc, l’associazione Italiana per la Ricerca sul cancro. All'incanto andranno anche altri importanti disegni e dipinti oltre ad oggetti di design. Saranno infatti presentate opere di grandissimi artisti come una «Figura» di Enrico Baj, due lavori di Mimmo Rotella, una «Crocifissione» di Giacomo Manzù, un olio su tela di Ardengo Soffici e, per la parte dedicata al design, opere di Giò Ponti, di Achille e Piergiacomo Castiglioni e alcuni gioielli d'autore tra cui spiccano quelli di Sottsass, Rotella e Hasiau Chin. Al centro dell'attenzione di collezionisti e appassionati d'arte sarà però proprio il lotto Modigliani. La sua «Testa di donna», rimasta da allora nella casa di Umberto, che molte volte nell'arco della vita ebbe modo di sostenere economicamente il fratello pittore, venne in seguito ereditata dalla figlia Nora, nipote di Amedeo, che per testamento ha poi voluto lasciare il suo patrimonio alla Firc, la Fondazione italiana per la ricerca sul cancro. Il disegno dell'artista, la cui autenticità è stata confermata dagli archivi Modigliani di Parigi (tanto che il professor Christian Parisot lo includerà presto nel «Catalogo Ragionato dell'opera di Modigliani», di prossima pubblicazione) e dallo studioso Osvaldo Patani, che lo ha datato al 1910-1911, mostra un volto di donna con i capelli raccolti in una fascia e il collo ornato da una collana. In basso si nota la dedica a Umberto e la firma «Dedo». «Il foglio di carta era il supporto della ricerca e dell'esperienza modiglianesca, - scrisse, anni fa, lo stesso Patani, riguardo all'amore che Modigliani provava per il disegno - la pista di lancio, il vagabondaggio e il lavoro di punta che preparava per gli ultimi dieci anni di vita, lasciandoci un patrimonio di disegni unici e inconfondibili...». E mentre nell'Europa dell'epoca imperversava un clima artistico di ricerca infuocata e violenta polemica verso ogni tradizione - «l'arte del disegno non deve perire, - gridava il giovanissimo Modì - la sua fine significherebbe la fine dell'arte stessa».
Asta domani allo Spazio Bigli, via Bigli 11/A, ore 17 (tel. 02-76409825).

Per informazioni: Pandolfini Casa d'Aste, tel. 055-23408888

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