Cronaca locale

Tettamanzi domani al concerto di Carreras per i restauri del Duomo

Ultima delle tre serate tra le guglie, organizzate per sostenere i restauri della cattedrale

Ci sarà anche l'arcivescovo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi, fra il pubblico che domani sera assisterà all'ultimo dei tre concerti sulle guglie del Duomo di Milano con Josè Carreras. L'esibizione fa parte delle iniziative per finanziare il restauro della guglia maggiore della Cattedrale, quella che sostiene la Madonnina. Il costo complessivo dei lavori, che dureranno tre anni, è di circa 9 milioni di euro. Il maestro spagnolo interpeterà la messa creola di Ariel Ramirez.
Messa breve in cinque parti (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei), la Misa Criolla è affidata a voci soliste, coro misto e ad un gruppo strumentale comprendente vari strumenti popolari latinoamericani affiancati, nell'edizione originale, dal clavicembalo. I testi in spagnolo sono abbinati a ritmi e forme che procedono dall'ambito della musica tradizionale argentina e boliviana. «È un'iniziativa che riunisce diversi aspetti ed è per me una soddisfazione, come cittadino e come artista, prendervi parte - ha detto Josè Carreras -. Il Duomo è uno dei monumenti più conosciuti al mondo, è una cornice straordinaria. Noi artisti abbiamo il privilegio di collegarci allo spirito della gente ed è lo spirito dell'uomo che ci farà vincere qualsiasi battaglia».
Il presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo Angelo Caloja torna a parlare di emergenza per il restauro della guglia maggiore: «Va bene la costruzione dei grattacieli, ma le strategie per il futuro devono contemplare la valorizzazione di monumenti che sprizzano arte cultura e spiritualità. Per la guglia stiamo già attuando alcuni interventi - ha ricordato - che si completeranno nei prossimi due anni, per 9 milioni di euro». Intervento «di emergenza» quello per la guglia, al quale si affianca il riallestimento del Museo del Duomo «forziere dove si raccoglie la storia della città», per il quale sono invece necessari «due o tre anni di tempo e una spesa non inferiore a 10 milioni di euro».
«Le risorse per gli interventi straordinari - ha ribadito Caloja - crediamo debbano provenire dagli enti locali. Per quanto riguarda il Museo ci si attende invece il concorso di tutta la cittadinanza e dell'imprenditoria lombarda».

Il presidente della Venerando Fabbrica del Duomo ha quindi auspicato il ripristino della legge statale «attualmente scaduta che dava 5 milioni annui al Duomo», fondi che andrebbero a sostenere il bilancio corrente e a coprire le spese di manutenzione ordinaria.

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