Cronache

"Tinder non rispetta la privacy degli utenti", la battaglia all'Ue

Interrogazione alla commissione dell'eurodeputato socialista belga Marc Tarabella sull'app di incontri: "Una volta iscritti al sito, la compagnia dispone a suo piacimento di dati e foto fornite dagli utenti. Si apra un'inchiesta"

"Tinder non rispetta la privacy degli utenti", la battaglia all'Ue

Tinder non rispetta la privacy dei suoi utenti, tempi duri per la famosissima app di incontri che finisce nel mirino del socialisti europei. C’è una battaglia che sta per cominciare, al parlamento europeo e il Pse fa scendere in campo uno dei suoi “pesi massimi”, il belga Marc Tarabella che nei mesi scorsi era diventato famoso in Italia per il celebre battibecco avuto con il leghista Matteo Salvini.

“Le condizioni che Tinder impone per l’uso agli utenti sono in violazione con le normative comunitarie”, scrive iniziando la sua interrogazione presentata alla Commissione europea dell’eurodeputato (e sindaco di Anthisnes, cittadina belga che conta poco più di 4mila abitanti). Quali siano le violazioni, Tarabella lo aggiunge subito dopo: “Costituisce un serio problema il fatto che la compagnia si riservi il riutilizzo di tutti i dati, compresi le foto, pubblicate dagli iscritti anche dopo la disattivazione dei profili. Praticamente, una volta iscritti al sito accade che Tinder può utilizzare a suo piacimento tutte le informazioni, tutti i dati che vengono forniti dai clienti, mostrarli e distribuirli praticamente a chiunque senza nemmeno nascondere l’identità dei soggetti in questione”.

Per questo Tarabella chiede alla Commissione di indagare e intervenire sul caso: “Si può iniziare a investigare sull’uso spregiudicato di queste clausole vessatorie nelle app e la sistematica violazione della privacy che si verifica in questo campo? Che azioni s’intendono intraprendere a riguardo?” E infine: “Cosa ha intenzione di fare Tinder per assicurarci che le condizioni d’utilizzo sul trattamento di dati e immagini sono eque, trasparenti, rispettano davvero il loro diritto fondamentale alla pivacy e alla protezione dei dati personali, e davvero comprensibili per gli utenti?”.

Commenti