Economia

Titoli di Stato sotto tiro, Borsa giù Ma Draghi rassicura: "Manovra ok"

Si allarga la differenza tra i rendimenti dei Bot e i Bund tedeschi a 10 anni, mai così alta dal 2001. Piazza Affari soffre e chiude in negativo (-3,47%). Bancari in picchiata. Intanto la Consob ha ascoltato Moody's sul declassamento di 16 banche italiani e sulla speculazione

Titoli di Stato sotto tiro, Borsa giù 
Ma Draghi rassicura: "Manovra ok"

Milano - Una corsa senza fine. Di record in record. Ritocca i massimi il differenziale tra i Btp e i Bund decennali superando anche la soglia dei 230 punti a 231,4. Il tasso di rendimento dei titoli di Stato a 10 anni dell’Italia è salito al 5,25%. Ovviamente non è una buona notizia per l'Italia, sempre più sotto pressione per il debito elevato.

Le paure affondano l'euro A metà mattinata l’euro è sceso nuovamente sotto quota 1,43 dollari, portandosi fino a 1,4280 da 1,4361 in apertura. Il mercato, in attesa dei dati sull’occupazione americana, che dovrebbero comunque favorire il dollaro, risente del crescere delle tensioni in merito al debito sovrano, testimoniato dalla crescita dello spread di tutti i paesi periferici europei contro il bund. Il rendimento del btp decennale italiano è salito al 5,23% e quello spagnolo viaggia verso il 6%. Flessione anche contro lo yen a 116,19 da 116,78 in apertura e contro il franco svizzero a 1,2104 da 1,2140.

Piazza Affari crolla Chiusura in forte calo per Piazza Affari. Il Ftse Mib ha ceduto il 3,47% a 19.049 punti. La Borsa è stata colpita da un’ondata di vendite speculative collegata al nuovo record fatto segnare dallo spread tra Bund e Btp. L’indice Ftse Mib segna una perdita del 3,47% a 19.049 punti, con l’All Share a -3,29%. In grande difficoltà i bancari, Unicredit in primo luogo, male Fiat, Ansaldo e Fonsai. Seduta tempestosa per Piazza Affari che dopo un avvio positivo ha improvvisamente invertito la tendenza in mattinata e si è trovata a fronteggiare l’offerta compatta, che si è concentrata sul ventre molle dei bancari, sempre nell’occhio el ciclone. A favorire l’attacco, la sensazione di debolezza del sistema paese in un passaggio delicato per il governo. Dopo un primo minimo del -2,4% la quota è risalita, grazie anche alle voci fatte trapelare secondo cui le banche italiane avrebbero tutte superato gli stress test. Nel pomeriggio nuovo affondo, con minimo del -3,9% sotto i 19.000 punti, livello più basso dell’anno, in seguito ai dati negativi provenienti dagli Usa sull’occupazione.

La Consob indaga Consob è "particolarmente attiva in un monitoraggio serrato" sulle attività fortemente anomale riscontrate nelle contrattazioni di Borsa sui titoli finanziari, in particolare bancari e assicurativi. Si tratta, spiegano fonti dell’autorità di Borsa, di turbolenze attribuibili a un contesto particolare di generale incertezza, legato alla crisi dell’Eurozona ai rischi di contagio, ai timori sugli esiti degli stress test. Anche gli stop loss, i meccanismi automatici di vendita che scattano oltre determinate sogli di prezzo, hanno contribuito a esacerbare la situazione. La reazione del mercato, affermano ancora le fonti, appare molto nervosa e non sembra trovare giustificazione né nei fondamentali delle società né nel quadro: è importante dunque verificare la tracciabilità delle operazioni.

L'audizione di Moody's Audizione di Moody’s Italia in Consob per un approfondimento sul report dell’agenzia che due settimane fa aveva scatenato le vendite a Piazza Affari sui titoli delle maggiori banche italiane. Il capo dell’ufficio di Moody’s nel nostro Paese, Alex Cataldo, accompagnato da colleghi che curano i rapporti con le autorità di vigilanza a livello europeo, ha incontrato a Roma gli uomini della commissione. Al centro della convocazione c’è stata la richiesta di approfondimenti sulla diffusione dell’outlook del 23 giugno che ipotizzava una revisione del rating di 16 banche e che il giorno successivo aveva provocato un tonfo in Borsa dei titoli coinvolti. Il confronto si è concentrato sulla metodologia di lavoro e sui criteri di valutazioni dell’agenzia. E a fronte delle richieste dell’autorità guidata da Giuseppe Vegas, i rappresentanti di Moody’s si sono riservati di fornire risposte scritte, come del resto avevano fatto lunedì i vertici di Standard&Poor’s in un analogo incontro presso gli uffici della Commissione. A differenza di quando avvenuto con S&P, finita nel mirino dell’Authority per un report sulla manovra del governo, oggi non si è parlato della tempistica di diffusione del documento, dato che Moody’s aveva reso noto il proprio outlook sugli istituti di credito italiani a borsa chiusa. Nel corso dell’ultimo anno l’agenzia di rating sembra infatti aver raccolto l’invito fatto dalla Consob a maggio 2010 a rispettare i tempi dei mercati, dopo la diffusione allora a Borsa aperta di un rapporto sulle banche, su cui sta indagando la procura di Trani. Dallo scorso autunno comunque è in vigore una disciplina europea che prevede una vigilanza attiva in capo all’Esma, l’organismo che raccoglie le Consob Ue, e alle singole autorità.

In attesa delle risposte scritte proseguono intanto gli accertamenti della Commissione sulle agenzie di rating e sull’operatività dei titoli interessati.

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