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Toh, gli indignados fanno perdere il posto a 21 camerieri (e a due religiosi...)

A New York il titolare del bar più frequentato di Wall Street è stato costretto a licenziare i suoi dipendenti per colpa degli accampamenti davanti alla Borsa. E a Londra il decano e il canonico della Cattedrale di St. Paul si sono dimessi, in polemica con i superiori, per colpa del bivacco davanti alla chiesa

Non era loro intenzione ma gli indignados di «Occupy Wall Street», che manifestano contro la finanza e le banche nel cuore di Manhattan, hanno contribuito ad aumentare la disoccupazione a New York. Proprio loro che si battono per il lavoro che non c'è. Mark Epstein, proprietario del bar «Milk Street Cafè» numero 40 di Wall Street, è stato costretto a licenziare i suoi 21 dipendenti perchè le barriere piazzate dalla polizia per recintare la strada hanno fatto crollare il flusso dei suoi clienti. In teoria, riferisce la Cbs, la posizione del suo locale era perfetta: era l'unico bar su uno spazio pedonale trafficatissimo, punto di ritrovo obbligato per chi volesse mangiare qualcosa e bere un caffe. Ma da quando la manifestazione è iniziata i clienti si sono volatilizzati. E a farne le spese, come sempre, sono stati i più deboli, cuochi, camerieri, barman.
La protesta degli indignados però sta provocando un terremoto anche all'interno delle gerarchie ecclesiastiche della cattedrale di St. Paul a Londra: la decisione di ricorrere a vie legali per sgomberare i manifestanti ha suscitato mille polemiche e nessuno vuole porgere l'altra guancia, portando alle dimissioni il decano Graeme Knowles. Che critica la scelta radicale delle gerarchie cattoliche nei confronti degli attivisti di «Occupy London Stock Exchange», che dal 15 ottobre campeggiano sul sagrato della chiesa. «Ritengo di non essere più la persona adatta per guidare questa grande cattedrale» ha spiegato l'ormai ex decano, invocando un «nuovo approccio alle questioni complesse e vitali che St. Paul si trova ad affrontare». La settimana scorsa, sempre per lo stesso motivo, era stato il canonico della Cattedrale, Giles Fraser, a presentare le dimissioni: «La linea rossa per me - aveva dichiarato in un'intervista al Guardian - è usare la violenza nel nome della Chiesa per sgomberare le persone. La Chiesa non può rispondere con la violenza alle proteste pacifiche».
Le autorità della cattedrale hanno più volte puntualizzato che il problema non sono i manifestanti e le loro rivendicazioni ma l'accampamento con tutte le sue conseguenze igieniche e di sicurezza.

Venerdì scorso la cattedrale è stata riaperta al pubblico dopo essere rimasta chiusa per 6 giorni, per la prima volta dal dopoguerra, con un perdita di oltre 120mila sterline.

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