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Torino, il Salone dell'auto si conferma punto fisso

Ingresso gratuito e una passeggiata tra storia ed ecologia per ammirare novità e tecnologie

Cesare Gasparri Zezza

Torino Fossimo in voi, non lo perderemmo. Fino all'11 giugno, a Torino, dove tra il 1935 e il 1955 si svolgeva il Gp del Parco Valentino, va in scena la terza edizione di un vero festival all'aperto, in stile Goodwood. Come il Salone born in Uk, Parco Valentino è il risultato di un'armoniosa ricetta con diversi ingredienti: la rievocazione delle gare epiche del passato, la storia dei marchi con uno sguardo al futuro dell'automotive, i nuovi modelli in arrivo sul mercato e tanta passione.

L'evento è nato da un'idea di Andrea Levy, presidente del comitato organizzatore, che ha voluto riportare a Torino il titolo di Capitale dell'automobile; un appellativo che la città della Mole aveva perso nel 2000 con la chiusura dell'ultimo Salone dell'auto. Una rassegna diffusa che vede il suo centro nel cortile e nel grande parco del Castello Valentino e con tante location sparse nella città e nel suo hinterland.

«Le Case auto, qui al Parco Valentino, non sono in competizione tra loro, ma partner nel rilanciare la passione per l'automobile», spiega Levy. Dello stesso parere è Michele Crisci, presidente di Unrae (l'associazione degli importatori in Italia). «Il Salone del Valentino dichiara - è un evento importante perché, attraverso l'esposizione di tanti modelli belli e accattivanti, si offre alle famiglie l'opportunità di contribuire al miglioramento dell'ambiente e della sicurezza attraverso il rinnovo del parco circolante. In particolare, le Case estere che Unrae rappresenta, propongono l'evoluzione che ha raggiunto la tecnologia verso la mobilità di domani, attenta all'ambiente e alle persone, quindi elettrica, condivisa, connessa e autonoma».

Un centinaio le vetture esposte e numerose le anteprima nazionale a far da cornice al Castello.

Dall'offerta del Gruppo Fca al completo, con le novità Jeep Compass, Fiat 500L Cross, ma anche Alfa Giulia e Stelvio, insieme ai bolidi di Maserati; alle compatte, Seat Ibiza e Ford Fiesta; poi i Suv, con Mazda CX-5, DS Crossback, Renault Captur e Volvo XC 60; quindi, le sportive Alpine A110, Audi RS3 Sportback; e le iper, con le Ferrari da sogno, la McLaren 720S, Lamborghini Performante, Mercedes-AMG GT R e Pagani Huayra Roadster.

Come dice Horacio Pagani, «la passione e i sogni sono il motore dei nostri giorni». Ha ragione, ammirando le vetture del Museo Nazionale dell'Automobile: la mitica Itala Pechino-Parigi, la carrozza Trinci del 1879 e il triciclo Pecori del 1891. Tutte, sabato saranno protagoniste, insieme a tante altre «veterane», della parata che partirà dal Castello per concludersi alla Palazzina di Caccia di Stupinigi.

Non potevano mancare le vetture born in Usa: Autostemac, concessionario ufficiale per il Centro Sud Italia di Cadillac, Chevrolet, Corvette e Camaro, ha portato il Suv Cadillac XT5, la Corvette Grand Sport e la Chevrolet Camaro, protagonista di tanti film e serie televisive.

Ieri sera, il Castello si è tinto di rosso per festeggiare il settantesimo compleanno di Ferrari: dalle storiche supercar fino alla 812 Superfast, le vetture di Maranello si sono schierate rombando.

Oggi, un altro settantesimo, quello degli angeli della Polizia Stradale, uomini e donne che quotidianamente vegliano sull'incolumità degli utenti della strada. I mezzi leggendari del corpo, dalla mitica Giulia 1600 alla Lamborghini Huracán, saranno esposti nel cortile del Castello. Sabato, penultimo giorno della kermesse, è Volvo a festeggiare. Sono passati 90 anni da quel 14 aprile del 1927 quando, in Svezia, prese il via la produzione. Un'esposizione dei modelli iconici e un allestimento speciale racconteranno quella storia.

Al Valentino sono attese circa 800mila persone, l'ingresso per il pubblico è gratuito.

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