Roma

Torna «Exit», la vetrina del nuovo teatro

La nuova scena teatrale è viva e vivace. E soprattutto vuole mostrare come è possibile «uscire dall’emergenza», mettendo in mostra le proprie potenzialità. È da qui - da questa prova «muscolare» - che parte la nuova edizione della rassegna «Exit», in programma proprio da questa sera sui palcoscenici di tre sale del cosiddetto «circuito off»: Teatro Due, teatro Lo Spazio e la Cometa Off (di Testaccio).
Giunta alla seconda edizione - che proseguirà fino al prossimo 18 aprile -, «Exit» ha chiamato all’appello ben undici compagnie, caratterizzate da percorsi e linguaggi differenti ma accomunate dalla ricerca di inedite chiavi di lettura della realtà e dall’offerta di prospettive che si discostano con intelligenza dalla tradizione.
Il programma include dieci rappresentazioni più una serie di concerti di musica classica e contemporanea, selezionati da Stefano Caponi. I temi delle pièce sono vari, occasioni per riflettere sulla Storia recente così come sul presente, su eventi di portata internazionale ma anche su argomenti intimi, individuali e allo stesso tempo universali. Si colloca al tempo della Grande Guerra, per esempio, lo spettacolo di e con Gerry Gherardi La guerra del padre. Lettere dal fronte di Francesco Gesualdo, che la compagnia Eras allestisce a febbraio al Teatro Due (regia di Federica Picone): siamo nel 1915 e il protagonista, un giovane siciliano animato dalla fede nella giustizia, parte per il fronte e si trova a dover vivere e combattere in condizioni ai limiti dell’umano, assistendo al sacrificio di tanti coetanei.
Ci conduce negli anni Sessanta e Settanta, invece, la proposta dell’associazione Alida Valli con cui si apre la manifestazione questa sera al teatro Lo Spazio: è Morrison Hotel, di e con Pierpaolo De Mejo e Valerio Cosmai, per la regia di Edoardo Sylos Labini (in scena fino al 10 gennaio). Si tratta di una miscela originale di teatro, biografia e musica, con una band dal vivo che accompagna il racconto del leader «bello e dannato» dei Doors, quel Jim Morrison schiavo di alcolici e stupefacenti, provocatore e visionario ma anche poeta e uomo di cultura.
Tra gli altri titoli in cartellone si può segnalare anche Ogni cosa viva. Morte e vita di Egon Schiele, diretto e interpretato da Gabriele Linari con Ottavia Nigris Cosattini e la compagnia LaBit. È un’appassionata rievocazione della vita del pittore austriaco Schiele, basata sull’epistolario e sugli scritti dell’artista: un’esistenza in perenne sospensione tra arte ed eros, sogno e realtà (a febbraio al Teatro Due).
A far apprezzare Napoli come «città della poesia», infine, contribuirà lo spettacolo scritto e diretto da Gino Auriuso C’era una Napoli, sentito omaggio alla metropoli che con la sua musica, le sue canzoni e la creatività tipica della sua gente ha segnato la storia, nazionale e non solo (l’associazione culturale Artenova lo metterà in scena a marzo al Teatro Due).


Biglietti 10 euro.

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