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Torna in patria Moqtada Sadr: «Cacciamo gli americani»

Bagdad L’imam radicale sciita Moqtada al-Sadr ha alternato toni incendiari e promesse di moderazione nel suo primo discorso pubblico dopo il rientro da quattro anni di auto-esilio in Iran. Parlando a Najaf, Sadr ha invitato gli iracheni a resistere all’occupazione e ha urlato: «No, no America», avvertendo: «Siamo ancora combattenti». La battaglia, però, sarà solo contro le forze straniere e sarà anzitutto «culturale», quindi senza un ritorno alle milizie perchè l’uso delle armi «spetta ai militari». «La nostra mano non toccherà nessun iracheno», ha promesso, «contrasteremo solo l’occupazione con ogni mezzo di resistenza. Siamo un unico popolo e non siamo d’accordo con i gruppi che compiono stragi».
Il 37enne ex capo dell’esercito del Mehdi, per anni attivo con le armi in Irak, ha anche confermato la disponibilità a sostenere il nuovo esecutivo di Nouri al-Maliki: «Se il governo serve il popolo e la sua sicurezza, noi siamo con lui», ha affermato davanti a decine di migliaia di fedelissimi radunati davanti alla sua abitazione nella città santa sciita. «Se non lo facesse - ha aggiunto -, ci sono modi per sistemare le cose, ma sono solo politici».

Sadr ha chiesto però che il nuovo governo metta fine alla «schiavitù» dell’occupazione e faccia rispettare gli impegni per il ritiro delle truppe americane.

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